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Una richiesta dall'Arabia© LAPRESSE

Una richiesta dall'Arabia

Le nuove date della Supercoppa, l'eterno ritorno della Superlega, la certezza di Italia-Turchia 2032 e la transizione della Sampdoria

Stefano Olivari

04.10.2023 19:47

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La Supercoppa italiana in Arabia Saudita (fa già ridere scriverlo ma siamo nel 2023, nel 2033 sarà normale) ha diverse controindicazioni, prima fra tutte che bisogna piegarsi ai capricci di chi paga. La Lega ha infatti spiegato di aver ricevuto dagli arabi la richiesta di spostamento delle Final Four programmate dal 4 all’8 gennaio prossimi con semifinali Napoli-Fiorentina e Inter-Lazio. La prima edizione con la formula a quattro, che si sta diffondendo un po’ ovunque nel rispetto dell’ideologia del giocare sempre di più, con gli allenatori che si lamentano delle troppe partite ma non dei troppi soldi. Una richiesta che evidentemente non era una richiesta: si tratta di un ordine, visto che l’incertezza non verte sullo spostamento ma su quali saranno le nuove date. Nella sostanza le quattro squadre italiane impegnate giocheranno, a questo punto, regolarmente i turni di campionato dell’Epifania e del 10 gennaio, in attesa di capire quali saranno i nuovi turni da recuperare (magari soltanto uno, accettando un tour de force). Da ricordare che dal 12 al 22 dicembre a Gedda si gioca il Mondiale per club, e che dall’11 al 15 gennaio a Riad si giocano le Final Four della Supercoppa spagnola, quarta edizione con questa formula, mentre la Saudi Pro League avrà partite fino al 28 dicembre prima di oltre un mese di pausa. Insomma, la Supercoppa Italiana avrebbe avuto poca visibilità in mezzo a tutto questo, meglio spostarla a fine gennaio. Certo la Serie A si fa trattare come un torneo aziendale.

Infondate le voci sulla UEFA che vorrebbe copiare la Superlega proponendo dal 2027, quindi dopo tre anni della cosiddetta Superchampions con 8 partite garantite invece di 6 e abolizione dei gironi, una Champions semichiusa. Nel dettaglio: 18 squadre con qualche retrocessione o spareggio con le migliori di Europa League (o come si chiamerà), a sua volta con lo stesso rapporto con la Conference (o come si chiamerà). Insomma, Serie A, B e C tutte a 18 squadre, 54 in totale. Diciamo voci infondate perché l’assetto attuale permette di accedere alla prima fase delle tre coppe a ben 96 squadre, non è che Ceferin desideri perdere i voti delle federazioni più piccole solo per copiare l'idea dell'ex amico Agnelli. Questo non toglie che la Superlega trainata da Juventus, Real Madrid e Barcellona, al di là del modo dilettantistico con cui fu presentata, potrebbe tornare d’attualità per via giudiziaria (difficile sostenere che quello della UEFA non sia un monopolio) o nel caso, improbabile, che la Saudi League diventi una cosa seria.

Da sicura che era la candidatura congiunta di Italia e Turchia per gli Europei del 2032 è diventata adesso ufficiale. Di più: è l’unica. Il che significa, in concreto, che i 10 stadi italiani rifatti o costruiti ex novo a spese di Pantalone diventano 5. Una mezza sconfitta per la Gravina, più che una mezza vittoria, visto che il peso storico, sportivo e finanziario di Italia e Turchia non è nemmeno paragonabile. Non siamo insomma al pur discutibile Tamberi-Barshim delle Olimpiadi di Tokyo ma ad un’ammissione di debolezza. Certo con i co-organizzatori che nemmeno devono essere confinanti vale ormai tutto. 

I tifosi della Sampdoria rimpiangeranno Massimo Ferrero? Lui sostiene di sì, ma c’è un limite anche alla fantasia. Certo è che allo stato attuale il club non può nemmeno esonerare Pirlo senza l’approvazione del tribunale, visto che ci sono tanti creditori ed una situazione troppo complessa anche per i giuristi di Google. Più semplice capire perché Radrizzani e Manfredi, cioè i due formali azionisti di maggioranza, non vogliano mettere nuovi soldi: un po’ perché non vogliono metterli nel calderone di una situazione debitoria in via di ristrutturazione e un po’ perché è in arrivo qualcun altro. Dalla Qatar Sports Investments, per diventare una filiale del PSG, in giù le ipotesi sono tante (e molte vedono l'uscita di scena di Radrizzani), e vista la qualità della rosa anche Pirlo potrebbe essere sufficiente per non finire in Serie C in questa ennesima stagione di transizione. 

stefano@indiscreto.net

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