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La rinascita di Montella© LAPRESSE

La rinascita di Montella

Il nuovo allenatore della Turchia è riuscito ad invertire la tendenza di tutti gli ex emergenti, mettendosi in gioco in un ambiente difficile...

Stefano Olivari

22.09.2023 ( Aggiornata il 22.09.2023 13:40 )

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Vincenzo Montella allenatore della Turchia è una bella storia. Non perché sia strano che un allenatore italiano guidi la Turchia, è già successo 5 volte (!) con il mitologico Sandro Puppo (che la guidò al Mondiale 1954, unica partecipazione nella storia insieme a quella terzo posto 2002), oltre che con Giovanni Varglien e Leandro Remondini. È strano perché Montella è riuscito nell’impresa di togliersi il marchio dell’ex allenatore emergente e a far ripartire la sua carriera in un contesto di buon livello: la Turchia è ben messa per qualificarsi a Euro 2024 e con 16 squadre europee qualificate invece di 13 (il torneo passerà purtroppo a 48) andare al Mondiale 2026 sembra alla portata anche se prima di conoscere i gironi qualsiasi previsione è azzardata.

Di solito uno con il suo percorso di giocatore ed i suoi inizi fra alti e bassi come allenatore adesso lo troveremmo a commentare le partite degli altri. Da non dimenticare che nel 2016 fu tra i tre ‘finalisti’ per la panchina della Nazionale del dopo Conte, insieme a De Biasi e Ventura, e che Lippi (direttore tecnico in pectore mai però diventato effettivo) insieme a Tavecchio scelse Ventura: lì magari sarebbe cambiato tutto, anche per il calcio italiano, di sicuro per Montella. Altre sliding doors montelliane: la Roma che gli preferì Luis Enrique nonostante il suo inizio brillantissimo, la Fiorentina dei Della Valle che dopo stagioni brillanti gli fece pagare un’intervista, il Milan che gli preferì Gattuso dopo un anno in cui Montella era sembrato l’allenatore italiano del futuro. Si può ripartire anche dall’Adana Demirspor, insomma, che quando ingaggiò Montella era una neopromossa piena di scommesse low cost, basti pensare che insieme a Balotelli ingaggiò anche il fratello Enock, che qualche mese prima era stato al Grande Fratello Vip.

Al netto della retorica sugli allenatori italiani che danno lezioni di calcio nel mondo, con narrazioni senza il senso del ridicolo, i commissari tecnici italiani attualmente sono ben 9. Spalletti e Montella (uniti fra l'altro da una lunga conoscenza, sono addirittura stati compagni di squadra all’Empoli), Mancini all'Arabia Saudita ma anche Marco Rossi (Ungheria), Francesco Calzona (Slovacchia), Gianni De Biasi, proprio l’ex rivale per la panchina azzurra (Azerbaigian), Michele Marcolini (Maltya), Stefano Cusin (Sud Sudan) e Francesco Moriero (Maldive). Da citare anche il Belgio di Domenico Tedesco, italiano di nascita e nel cuore ma calcisticamente al 100% tedesco, oltre ad Ancelotti promesso sposo ma non ancora sposo del Brasile. Montella non ha ancora 50 anni ed è di nuovo salito sul treno giusto.

stefano@indiscreto.net

 

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