Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Ogni tanto un Pogba© LAPRESSE

Ogni tanto un Pogba

La positività del centrocampista della Juventus al controllo antidoping ricorda una volta di più le dimensioni davvero risibili del doping nel calcio...

Stefano Olivari

12.09.2023 14:06

  • Link copiato

La positività di Paul Pogba all’antidoping, metaboliti di testosterone risultanti dal test dopo Udinese-Juventus (partita da lui vista tutta dalla panchina) del 20 agosto, ci ricorda una volta di più che nel calcio il doping quasi non esiste. A livello italiano ed internazionale i casi sono così pochi che quelli principali vengono ricordati da tutti: da Maradona a Davids, da Stam a Flachi, da Guardiola a Borriello, da Fernando Couto a João Pedro ad un numero limitatissimo di altri casi, fino ad arrivare a Palomino che l’anno scorso alla fine fu assolto, perché l’assunzione fu ritenuta accidentale, ma perse comunque quattro mesi.

Certo c’è una spiegazione storica: fino allo scandalo scoppiato nel 1998 l’antidoping nello sport italiano quasi non esisteva o, peggio ancora, veniva usato per colpire i nemici politici del momento. Il doping, fra l’altro, non era nemmeno un reato penale, con tutto ciò che ne conseguiva in termini di inchieste della magistratura ordinaria e intercettazioni. Le proporzioni di questa gigantesca truffa portarono alla chiusura non di un anonimo studio medico, ma proprio del Laboratorio Antidoping del CONI, all’Acqua Acetosa, a Roma. Che riaprì dopo la bellezza di nove (!) anni, lavorando molto meglio di prima un po’ su tutti gli sport. Proprio da lì è uscita la positività di Pogba, e considerata la casistica del calcio è davvero una cosa sorprendente. Non ci addentriamo in una discussione scientica, visto che medici sportivi di chiara fama dicono che il testosterone nel calcio serva poco ed altri che invece è utile.

Più chiara la situazione contrattuale: Pogba nel 2022 aveva firmato, da svincolato, con la Juventus un contratto quadriennale che sul bilancio del club bianconero pesa per circa 11 milioni di euro all’anno e che a lui ne rende 8 netti per via dello sconto fiscale previsto dal Decreto Crescita (in teoria doveva servire ad attirare ingegneri, medici e professionalità rare, in pratica è servito a pagare meno i calciatori): una delle tante mosse sbagliate di Andrea Agnelli alla fine del suo ciclo, senza che i media potessero addossarne la colpa a Paratici che già era via da tempo. Una mossa sbagliata con il senno di poi (161 minuti giocati in tutta la scorsa stagione) ma anche con quello di prima visto che negli ultimi tre anni al Manchester United aveva saltato circa metà delle partite e giocato male l’altra metà.

E adesso? La storia è sospetta, ma atteniamoci ai fatti accertati. In caso di condanna definitiva a 4 anni di stop, la pena massima, il contratto potrebbe essere annullato unilateralmente dalla Juventus. E per pene inferiori, con scadenza della squalifica prima del 2026, il contratto potrebbe comunque essere sospeso. Lo scenario migliore per Pogba, ma forse non per la Juventus che pensa anche alla situazione del suo ginocchio, è che dopo mesi di battaglie legali venga fuori una situazione tipo Palomino, incolpando una pomata o cose del genere. Da ricordare che stiamo parlando di controlli non certi, perché anche a livello UEFA si viene designati per sorteggio, ma prevedibili perché riguardano chiunque sia nella distinta. Di sicuro niente di paragonabile ai controlli del ciclismo, con intere squadre svegliate alla vigilia di una corsa importante (se accadesse nel calcio ci sarebbero interrogazioni parlamentari), o dell'atletica. Andiamo avanti così, a dire che si arriva prima sul pallone perché le motivazioni sono superiori o che si arriva dopo perché l'approccio è stato sbagliato. Fra l'altro al tifoso medio importa meno di niente che un suo giocatore sia dopato, l'importante è che non lo sia quello degli avversari. E un Pogba positivo ogni tanto è comunque funzionale alla tenuta del sistema. 

stefano@indiscreto.net

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi