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La Juventus che parte forte e arriva© Getty Images

La Juventus che parte forte e arriva

Nessuna squadra dopo 12 giornate di serie A aveva ottenuto i risultati dei bianconeri di Cristiano Ronaldo, più forti anche del loro recente passato. Con qualche avvertenza per l'uso...

Redazione

12 novembre 2018

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La prova di forza contro il Milan a San Siro conferma che l’inizio di stagione della Juventus è clamoroso anche per i già notevoli parametri della Juventus del ciclo Conte-Allegri, iniziato nel 2011 e ancora ben lontano dall’esaurirsi. 34 punti, frutto di 11 vittorie e di un pareggio, l’1-1 con il Genoa allo Stadium. Se fino alla scorsa settimana i bianconeri condividevano il record di miglior avvio con il Napoli dell’ultima stagione e con la Roma 2013-14, adesso supportati dai numeri si può dire che nessuno nella storia della serie A dopo 12 giornate abbia mai iniziato meglio.

La storia è comunque sempre più interessante della statistica ed è quindi interessante notare che assegnando i tre punti a vittoria anche ai campionati del passato dietro alla Juventus di Cristiano Ronaldo ci sono i già citati Napoli di Sarri e Roma di Rudi Garcia, trovando al quarto posto un’altra Juventus, ma non proprio recente: quella del 1949-50, allenata da Jesse Carver e con in campo Parola, John Hansen e un giovane Boniperti, che avrebbe vinto lo scudetto con più difficoltà di quanto sembrasse all’inizio (rivale era il Milan del Gre-No-Li). Il primo titolo vinto da Gianni Agnelli come presidente, fra l’altro.

Al quinto posto storico nelle partenze sprint l’Inter dei record di Trapattoni, stagione 1988-89, poi troviamo due Juventus moderne, quella dell’anno scorso e la prima di Allegri (2014-15), con all’ottavo posto un’altra squadra 2017-18, la Lazio. Non è quindi strampalato dire che l’anno scorso almeno nella prima parte della stagione il campionato sembrava essere più equilibrato. Così come è evidente, basta guardare gli albi d’oro, che quando la Juventus parte forte alla fine lo scudetto lo vince sempre, cosa che non si può dire di altre squadre pur memorabili: il Torino 1976-77, l’ultima Roma di Capello, il primo Napoli con Maradona e Careca insieme.

Senza sparare miliardi di numeri, si nota che nell’ultimo decennio le partenze sprint, non solo della Juventus, sono in proporzione molto più frequenti che nella storia precedente del calcio italiano. Segno di maggiori distanze fra quelli forti e quelli meno forti, per molte ragioni. Una non sufficientemente analizzata potrebbero essere i tre punti per la vittoria che hanno reso meno interessante un pareggio strappato con i denti contro le grandi. Per la squadra da salvezza, e a maggior ragione quella da centroclassifica, in linea teorica è più conveniente sputare il sangue per una vittoria contro una pari grado che per tre pareggi contro una grande. Questo può spiegare le statistiche migliori rispetto al passato, ma non perché le presunte altre grandi rimangano a distanza dalla Juventus in maniera a volte imbarazzante.

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