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Il Bernabeu dopo Cristiano Ronaldo© AFPS

Il Bernabeu dopo Cristiano Ronaldo

La prima partita casalinga del Real Madrid dopo la cessione di CR7 ha fatto segnare il record negativo di pubblico dal maggio 2009. Quando il fuoriclasse non era ancora stato acquistato...

Stefano Olivari

20.08.2018 11:43

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Quella vinta in scioltezza contro il Getafe è stata la prima partita del Real Madrid al Bernabeu nell’era post Cristiano Ronaldo. Osservazione banale, che diventa meno banale guardando l’affluenza in uno degli stadi più famosi del mondo: 48.466 persone, con un entusiasmo oltretutto al minimo. Per trovare un pubblico numericamente peggiore bisogna risalire al maggio 2009, ad una partita contro il Maiorca che non contava niente al termine di un torneo perso contro il primo scintillante Barcellona di Guardiola allenatore: 45.000 spettatori per la quarta sconfitta consecutiva di quel tragico filotto inziato con un 2-6 proprio contro i blaugrana. Cristiano Ronaldo sarebbe stato acquistato dal Manchester United poche settimane dopo…

Ridurre tutto a CR7 è stupido, oltretutto per una squadra che schiera Sergio Ramos, Marcelo, Modric, Kroos, Isco, Benzema e Bale. Che non cancellano i 450 gol in 438 partite segnati per il Real dall’attuale attaccante della Juventus, ma dicono che la vita va avanti e che la loro squadra rimane fra le favorite per Liga e Champions League. A contribuire allo scarso entusiasmo anche il fatto che non essendo in campo Courtois la squadra anti-Getafe era esattamente lo stesso Real Madrid dell’anno scorso ma senza Cristiano. E a dirla tutta nemmeno l’anno scorso l’entusiasmo era stato debordante: nella stagione 2017-18 la media di spettatori al Bernabeu, pur drogata dai tanti turisti e dalle poche partitissime del campionato spagnolo, è stata di 65.653 in uno stadio da 81.044 61.739 nella prima partita casalinga, contro il Valencia. Insomma, la squdra più famosa e, fino a prova contraria, più forte del mondo entusiasma più gli stranieri dei suoi stessi tifosi e le stesse modalità dell’arrivo di Lopetegui al posto del dimissionario Zidane non hanno contribuito a ricreare la magia.

Il mercato del Real è stato più che buono, con l’arrivo di uno dei migliori portieri del pianeta, Courtois, a un prezzo accettabile (35 milioni che diventano inbarazzanti se confrontati a quanto spesso da Liverpool e Chelsea per Alisson e Kepa), della futura stella del Brasile Vincius e di una certezza come Odriozola. Ma è inutile nascondersi: il grande colpo, quello che sarebbe stato Neymar, quello che fa parlare i media di tutto il mondo, manca almeno dal 2014, quando James Rodriguez reduce da un grande Mondiale fu pagato 75 milioni al Monaco, per non parlare dei 100 milioni al Tottenham per Bale nel 2013, dell’ingaggio di Mourinho nel 2010 e della doppietta Cristiano Ronaldo-Kakà (quell’estate arrivò anche Benzema) del 2009, l’anno che segnò il ritorno di Florentino Perez alla presidenza. Anche chi ha vinto quattro delle ultimi cinque Champions League deve vivere di sogni.

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