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Il tribunale che ha salvato il Milan© AFPS

Il tribunale che ha salvato il Milan

Piccola storia del TAS di Losanna, che esiste dal 1984 ma solo in questo millennio ha influenzato in maniera pesante anche le vicende calcistiche. Fino alla riammissione del club rossonero in Europa League...

Redazione

20.07.2018 20:41

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Il TAS di Losanna ha ridato l’Europa League al Milan e al di là del merito della vicenda è per lo sport un bene che esista un tribunale di questo tipo (lo avremmo detto anche in caso di esclusione), indipendente dal Comitato Internazionale Olimpico e quindi almeno sul piano formale ‘terzo’ rispetto alla varie materie del contendere. Poi è chiaro che i giudici sono esseri umani come tutti gli altri, a volte corrotti e sempre corruttibili (in varie forme, non necessariamente in denaro), ma stiamo parlando dell’istituzione presieduta dall'australiano John Coates e non dei singoli.

Istituzione che esiste dal 1984, fortemente voluta da Juan Antonio Samaranch (che però la voleva confinare alle controversie olimpiche), ma solo 10 anni dopo è diventata qualcosa di davvero serio, quando il tribunale federale svizzero le attribuì i poteri di un tribunale ordinario. La facciamo breve: lì è iniziato lo sganciamento graduale dal CIO, diventato ufficiale nel 2003. Con tutte le federazioni di tutti gli sport olimpici che ne hanno riconosciuto la giurisdizione: essendo quasi tutti gli sport e le stesse leghe professionistiche (con l’eccezione di quelle americane e poche altre) sotto le federazioni è evidente quale sia il potere del TAS, contro le cui sentenze si può fare ricorso solo al tribunale federale svizzero. Si può discutere dell’opportunità di attribuire a poche persone in un singolo stato (anche se i giudici del TAS sono di diverse nazioni) questo enorme potere, ma così funziona il sistema attualmente e bisogna dire che tanti campionati e tanti grandi eventi sportivi sono stati salvati dal fatto che lo sport abbia, nei fatti, una giustizia privata.

Noi italiani abbiamo imparato a conoscerla già nel 1994, per il caso Bugno-caffeina e tante (diciamo pure tantissime) altre vicende ciclistiche, ma con il tempo sono finite davanti al TAS anche situazioni riguardanti l’Italia molto diverse fra di loro: il Real Madrid per non pagare all’Inter 10 milioni (quelli della valutazione di Solari) nell’operazione Ronaldo, la Roma per la rescissione del contratto di Mexes con l’Auxerre, le sanzioni sportive alla Juventus dopo la condanna del dottor Agricola, il letrozolo nel tortellino della Errani, addirittura uno dei mille litigi Rossi-Marquez. Fino al Milan fresco di uscita dalla poco luminosa era di Yonghong Li.

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