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El-Hadary e il calcio dei supergiovani© AFPS

El-Hadary e il calcio dei supergiovani

A oltre 45 anni di età il portiere dell'Egitto è diventato il più vecchio giocatore a mettere piede in campo in un Mondiale. Curiosità statistica, ma anche segnale di una tendenza che esiste in quasi tutti gli sport...

Redazione

25.06.2018 18:51

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Questa terza partecipazione mondiale dell’Egitto, dopo le due ‘italiane’ nel 1934 e nel 1990, entrambe più che dignitose, è stata molto sotto la sufficienza ma forse se Cuper avesse rischiato Salah già contro l’Uruguay (gol di Gimenez all’ultimo minuto) adesso magari staremmo parlando di un’impresa. Invece Russia 2018 si chiude con una imprevedibile sconfitta al 95’ contro la modestissima Arabia Saudita. Nella storia l’Egitto 2018 rimarrà quindi per i gol della sua stella, fra l’altro scontenta per le strumentalizzazioni politiche a cui quasi è stata costretta (la cittadinanza onoraria della Cecenia su tutte), ma anche perché contro gli arabi fra i pali ha giocato Essam El-Hadary, che a 45 anni e 5 mesi (è nato il 15 gennaio 1973) è diventato il più vecchio ad essere mai sceso in campo in una Coppa del Mondo. Non sarà superato nemmeno da Buffon, se per ipotesi Mancini lo dovesse convocare per Qatar 2022…

Da qualche anno il portiere-mito del calcio africano, vincitore di quattro coppe d’Africa con l’Egitto e di quattro Champions League africane con l’Al Ahly, è in declino ma è tutt’altro che un ex giocatore. Contro l’Arabia Saudita ha parato un rigore ad Al Muwallad, ha fatto almeno altre due ottime parate ed in generale non è sembrato peggio del ventisettenne El-Shenawi, che potrebbe essere suo figlio. Il record apparteneva a un altro portiere, Mondragon, in campo a 43 anni con la Colombia a Brasile 2014 e anche se il ruolo è molto cambiato, da quando bisogna essere quasi difensori aggiunti, è logico che questa speciale classifica premi proprio i portieri. Al terzo posto c’è comunque il mitologico Roger Milla (42 anni a Usa ’94), davanti a Jennings, Shilton, Zoff (40 anni e 4 mesi al Mondiale 1982), Ali Boumnijel, Leighton e David James. Al decimo posto un altro giocatore di movimento dopo Milla, il mitico Angel Labruna (uno dei cinque della famosa ‘Maquina’ del River Plate), nell’Argentina nel 1958.

Al di là delle statistiche e dei record individuali, è interessante notare come l’età media dei 736 calciatori al Mondiale sia abbastanza alta, quasi 27 anni e mezzo, la più alta nella storia della manifestazione, ma soprattutto sia più alta di ben due anni e mezzo rispetto alla media di tutte le ‘Serie A’ europee. Come a dire: nel calcio di club che conta, quello dove girano i soldi veri, i calciatori giocano nel fiore degli anni mentre le nazionali per la loro stessa natura devono a volte utilizzare gli scarti di quegli stessi campionati. In generale la tendenza è però chiara ed è la stessa che si riscontra in alcuni sport individuali, su tutti il tennis: tolti alcuni fenomeni, la maturazione vera di uno sportivo (per non dire di un uomo) avviene qualche anno più tardi rispetto non al Medio Evo ma agli anni Settanta-Ottanta del Novecento.

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