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La delusione del calcio arabo© Getty Images

La delusione del calcio arabo

Egitto, Arabia Saudita e Marocco sono le prime tre eliminate di Russia 2018, con un diverso livello di rimpianti e recriminazioni. Certo è che in Qatar questa parte di mondo dovrà fare una figura migliore... 

Redazione

21.06.2018 12:25

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Egitto, Arabia Saudita e Marocco sono le prime tre eliminate del Mondiale, stando alla matematica: nell’ultima giornata dei loro gironi Arabia Saudita-Egitto servirà giusto per le ststistiche di Salah, mentre lunedì sera il Marocco punterà giusto alla bella figura contro una Spagna che potrà scegliersi la sua avversaria negli ottavi (nel girone A giocano alle 16), con una probabile preferenza per la Russia. È ancora presto però per fare questo tipo di calcoli, visto che al di là dell’avversaria negli ottavi potrebbe diventare più produttivo trovarsi nell’altra parte di tabellone: insomma, il rischio è che Portogallo e Spagna tirino a pardere, dando ragione a chi sostiene che il vero Mondiale sia quello dall’eliminazione diretta in avanti.

Tornando alle prime eliminate ed evitando la tentazione di dire che la loro preparazione sia stata condizionata dal Ramadan finito poco più di una settimana fa, bisogna fare dei distinguo. Egitto e Marocco hanno disputato entrambe due eccellenti partite, perdendo per episodi e anche scelte con il senno di poi suicide (Salah risparmiato da Cuper contro l’Uruguay, per dirne una), mentre l’Arabia Saudita, che contro l’Uruguay è almeno sembrata più organizzata, era chiaramente di una cilindrata fisica e tecnica inferiore. Nessuno dei 23 di Pizzi gioca infatti fuori dal modesto campionato locale e gli stessi 3 strani prestiti fatti in Spagna riguardano giocatori che nei pochi mesi trascorsi nella Villarreal, Levante e Leganes hanno fatto tappezzeria e in molti casi nemmeno sono andati in panchina.

Altra musica per l’Egitto, che al di là dell’avere uno dei migliori attaccanti del mondo ha diversi giocatori di qualità: senza fare del termondismo spinto si può dire che almeno Hegazy, Elneny, Sobhi e Trezeguet anche in serie A farebbero una buona figura. Ancora più alta di quella dell’Egitto la qualità media del Marocco, fra Benatia, Ziyech, Harit, Belhanda, Ait Benasser (dimenticato da Renard) e Saiss. Sfortunatissimo contro l’Iran, il Marocco non è sembrato inferiore nemmeno ai campioni d’Europa del Portogallo, squadra media o anche peggio ma con il miglior giocatore del mondo. In un girone con la seconda squadra non tanto meglio delle teoriche ultime due, tipo il C o l’H, sia i giocatori di Renard sia l’Egitto avrebbero potuto fare di più. Ma la realtà dice che il calcio africano e asiatico, pompato dalla FIFA e sovrarappresentato al Mondiale (in futuro sarà anche peggio), in Russia ancora una volta stia prendendo delle metaforiche sberle. Con pochissimi (Senegal e Giappone) per il momento a salvarsi. E che il calcio arabo in particolare (la quarta probabilissima eliminata sarà la Tunisia, mentre l'Iran non è un paese arabo) non riesce a cambiare passo, a 4 anni dal Mondiale in Qatar. 

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