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Messi e l'obbligo del rigore

L'Islanda è riuscita a resistere all'Argentina grazie anche all'errore dal dischetto del fuorioclasse del Barcellona. Che in questo settore non è mai stato un asso, ma è obbligato dalle circostanze storiche e di status a presentarsi davanti al portiere...

Stefano Olivari

16.06.2018 17:51

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Il pareggio dell’Islanda con l’Argentina è la prima grande sorpresa di Russia 2018: merito di una squadra di rarissima compattezza tattica, fisica, culturale e demerito di una grande tradizionale che non ha trovato il guizzo per concretizzare una evidente superiorità, al di là del rigore sbagliato da Messi che logicamente deve essere la copertina. È presto per dire che costruire tutto intorno al fuoriclasse sia stato sbagliato, anche perché poi gli eventuali errori di Sampaoli si ridurrebbero ad avere preferito Aguero (che ha segnato il gol del momentaneo vantaggio e si è mosso meglio di Messi) ad Higuain, entrato solo nel finale e in una posizione assurdamente defilata. Certo è che l’Argentina si trova già spalle al muro dopo la prima partita e che le pressioni su Messi diventeranno enormi, ammesso che già non lo fossero. Detto che l’Islanda è arrivata ai quarti di Euro 2016, esattamente come l’Italia di Conte, veniamo al rigore di Messi e tralasciamo il resto della sua prestazione che è stata quella di un giocatore vivo, in buona salute e con buona gamba, anche se non ancora centratissimo.

Messi dagli 11 metri ha sbagliato 4 degli ultimi 7 tentativi, fra nazionale e club. Siccome ci sembra che sappia giocare a calcio è evidente la tensione nell’avvicinarsi all’appuntamento con la storia. Non che sia un rigorista infallibile: in carriera ne ha sbagliati 24 sui 103 tirati, il 23,3%. Con errori famosi, come quello nella semifinale di Champions 2012 contro il Chelsea o quello nella Coppa America 2016 contro il Cile, nella serie finale, oltre ovviamente a questo contro Halldorsson. Per fare paragoni credibili, basati su grandi carriere, Cristiano Ronaldo ne ha sbagliati 19 su 123, il 15,4%. Spingiamoci oltre: Diego Maradona, in tribuna per Argentina-Islanda e il cui rapporto con Messi è sempre stato strano (ne riconosce la grandezza ma con qualche distinguo, come deve essere fra primedonne), ne ha in carriera segnati 93 sui 107 tirati, sporcando molto la sua percentuale nel finale di carriera: comunque stiamo parlando di un clamoroso 13% di errori.

I numeri non spiegano tutto, anzi nel calcio spiegano meno che in tutto il resto delle attività umane, ma dicono che Messi tira i rigori molto peggio di altri fuoriclasse e anche di alcuni suoi compagni di squadra, come Aguero e Dybala (quasi sui livelli della Pulce è invece Higuain). Insomma, non è lesa maestà sostenere che sia anche un problema tecnico, al di là del tiro a mezza altezza. Chi la pensa come noi? Messi. Ma nemmeno le dichiarazioni pubbliche gli sono servite a scaricare l'incombenza su altri. Anche quando è poco tranquillo Lionel Messi non può non tirare i rigori: questione di status, di responsabilità, di marketing, di tutto. Del resto se vuoi fare il Maradona del 1986 non puoi pensare che i compagni ti risolvano i problemi. 

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