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Steven Gerrard riparte dai Rangers© PA

Steven Gerrard riparte dai Rangers

Il mito del Liverpool inizia a Glasgow la sua carriera da allenatore, anche perché è difficile che la panchina di Klopp si liberi nei prossimi anni. Di certo l'ex campione ha sempre un bonus mediatico che gli umani non hanno...

Redazione

04.05.2018 20:36

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Il contratto quadriennale appena firmato da Steven Gerrard con i Rangers di Glasgow ci ricorda una volta di più che guidare un club professionistico non è uno sport per tutti, con buona pace di giornalisti e tifosi, ma che in ogni caso chi ha giocato sul serio parte avvantaggiato. La mitica gavetta serve a chi da giocatore è stato normale o a chi proprio non ha giocato, mentre un ex campione ha un bonus di credibilità spendibile almeno per le sue prime stagioni da allenatore.

Poi con i risultati già conosciuti e il senno di poi si può dimostrare tutto: l’unica squadra allenata da Zidane prima del Real Madrid era il Castilla (cioè la squadra B del Real), così come l’unica allenata da Guardiola prima del Barcellona vero era stato il Barcellona B in Tercera Division. E addirittura Klinsmann nel 2004 fu nominato commissario tecnico della Germania non avendo mai allenato nemmeno a livello giovanile. È comunque significativo, come anche in tanti casi di insuccesso (Meazza-Inter, Inzaghi-Milan, eccetera), che la grande chance nel grande club sia stata data da un ambiente in cui si sono fatte grandi cose da calciatori. Non è sempre una garanzia di vittoria, ma per lo meno di non essere attaccato dai media dopo il primo pareggio. Il Totti-Roma che molti danno per scontato per il dopo Di Francesco può rendere l’idea.

Finora il trentasettenne Gerrard ha allenato soltanto la squadra juniores del Liverpool ma è evidente che la posizione di Klopp ha una solidità tale che per la mentalità inglese (anche americanizzata, come da proprietà del Liverpool) prima di tre o quattro anni un suo esonero è impossibile. Gerrard ha spiegato, traduciamo liberamente, che non capisce le perplessità sul suo conto visto che in quasi vent’anni da professionista nel Liverpool (più la parentesi a Los Angeles) ha avuto diversi allenatori di valore e si è confrontato come avversario con altri allenatori di valore. Al di là di cosa si pensi di Houllier, Benitez, Hodgson, Dalglish e Brendan Rodgers (che ora troverà da avversario nel derby con i Celtic), è un discorso che qualunque ex campione potrebbe fare. Guardando il modo in cui ha schierato il Liverpool nella Youth League si intuisce una predilezione per la difesa a tre, ma è chiaro che nel mondo degli adulti la differenza non la fa la tattica ma la fanno la capacità di comunicare, oltre alla leadership. In campo Gerrard ce l'aveva. La curiosità è per quello che saprà fare fuori dall’ambiente del Liverpool, per lui molto più di una seconda pelle e per motivi che vanno oltre la Champions League vinta nel 2005: un suo cugino e quasi coetaneo fu la più giovane delle vittime di Hillsborough. Per questo il punto di arrivo nella testa di Gerrard, prima o poi, è chiaro. 

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