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Guardiola-Wenger per la coppa più inutile© Getty Images

Guardiola-Wenger per la coppa più inutile

La finale della Carabao Cup vede contro Manchester City e Arsenal, ma questo non significa che la seconda coppa inglese abbia gudagnato un'importanza che non ha mai avuto. Non a caso 58 anni fa è nata giusto per riempire il calendiario...

Redazione

23.02.2018 14:47

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Manchester City-Arsenal a Wembley sarà sempre una partita da seguire, ma non è lesa maestà dire che la Coppa di Lega inglese è un torneo insulso, che ha fatto il suo tempo e contribuisce a tirare il collo ai calciatori migliori, quelli sempre in campo nelle squadre che vanno fino in fondo alla competizione. Questa Carabao Cup (dal nome dello sponsor, come si è usato dalla denominazione Milk Cup, era il 1981, in avanti) sarà la prima finale di Pep Guardiola sulla panchina del City e, incredibilmente soltanto la terza per Arsene Wenger in ventidue anni di Arsenal.

Stiamo parlando di una coppa nata non a caso come torneo di consolazione per le eliminate dalla FA Cup, così almeno l’aveva concepita Stanley Rous anche se poi la nascita del torneo si deve al segretario della lega Alan Hardaker. Proprio l’uomo al quale è intitolato il premio consegnato al miglior giocatore della finale (l’anno scorso fu Ibrahimovic). Una coppa nata dichiaratamente per motivi finanziari, per riempire il calendario e gli stadi che all’inzio degli anni Sessanta si stavano quasi tutti dotando di impianto di illuminazione e quindi potevano sfruttare le serate di metà settimana. Di più: nel 1960, quando la Coppa di Lega partì, il calcio inglese stava vivendo una profonda crisi finanziaria e una fuga di massa degli spettatori: non certo per la violenza, che in forma organizzata non esisteva, o per la concorrenza della pay-tv, ma per una disaffezione soprattutto dei giovani. Di certo la ripresa di interesse nei confronti del calcio sarebbe poi scattata con il Mondiale 1966, preparatorio in qualche modo del boom europeo dei club negli anni Settanta e Ottanta, mentre la Coppa di Lega fin dall’inizio incise poco. Anche se Hardaker riuscì in seguito ad ottenere la qualificazione europea (ai tempi per la coppa delle Fiere) per la vincitrice, situazione che dura ancora oggi.

La formula è totalmente a eliminazione diretta, come quella della coppa più famosa, ma con due significative differenze: la prima è che le squadre al via sono 92 (tutte le squadre dalla Premier League alla League Two) e non 737, la seconda è che le partite sono di sola andata, senza i replay della FA Cup in caso di pareggio che invece fino agli anni Ottanta c’erano. Unica eccezione, nella formula attuale, sono le semifinali che si giocano su andata e ritorno con le regole UEFA sui gol. Rimane il fatto che la coppa di Lega, anche quando ha finali nobili come Manchester City-Arsenal, sia percepita dagli stessi inglesi come un di più. Nell’Europa che conta qualcosa di simile c’è soltanto in Francia (anche qui in palio un posto in Europa League) e in Portogallo, peraltro con storie molto più recenti (dal 1994 in Francia, dal 2007 in Portogallo), mentre tanti altri paesi hanno abbandonato l’idea dopo averla introdotta. Per fortuna mai l’Italia ha avuto qualcosa di simile, se non esperimenti poco convinti e convincenti come il Trofeo Picchi del 1971, il Torneo di Capodanno 1981 e soprattutto il Torneo estivo del 1986. 

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