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Il Natale dei campionati finiti© Getty Images

Il Natale dei campionati finiti

A nemmeno metà percorso la serie A è l'unico dei grandi tornei nazionali d'Europa ad essere realmente aperto, al di là delle cinque squadre che teoricamente potrebbero vincerlo. Una tendenza pericolosa, che non dipende soltanto dalle disparità create dalla Champions League...

Stefano Olivari

24.12.2017 16:45

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Il Guerino augura un buon Natale a tutti i suoi lettori, sul web e sulla carta, con la certezza che dal punto di vista calcistico per noi italiani sarà davvero un buon Natale. Prima volta in cui strutturalmente, non per recuperi o altri motivi, la serie A va avanti sino all’Epifania, con il contorno di eccellenti quarti di finale di Coppa Italia. Prima volta in cui i numeri dicono che si scollina il Natale con cinque squadre teoricamente in corsa per lo scudetto, anche se non c’è una sola persona, juventini scaramantici a parte, che non indichi la Juventus come grande favorita per la vittoria finale. Un contrasto clamoroso con il resto dell’Europa che conta, quindi (con tutto il rispetto) con il calcio che conta, che non fa dimenticare il disastroso spareggio mondiale con la Svezia ma per lo meno rende interessante la vita quotidiana.

Tutti abbiamo ancora negli occhi il Clasico di ieri, in cui il Barcellona ha dominato al Bernabeu pur con tutte le attenuanti da concedere al Real Madrid che una settimana fa diventava campione del mondo non per caso. La squadra di Valverde ha adesso  9 punti di vantaggio sull’Atletico Madrid, 11 sul Valencia e la bellezza di 14 sul Real, che ha giocato una partita in meno ma è, per tanti motivi, in una di quelle stagioni in cui considera la Liga un di più, quasi una formalità da espletare salvando le gambe sempre più logore dei vari Cr7, Benzema e Bale. Impossibile che il titolo sfugga a un Barcellona che il migliore attacco e la miglior difesa del suo paese (e chissà quale sarà il paese in futuro, ma questo è un altro discorso).

Già archiviata anche la Premier League, con il Manchester City che ha 13 punti di vantaggio sullo United secondo, 16 sul Chelsea di Conte, addirittura 20 sul Liverpool e 21 su Tottenham e Arsenal. Stiamo capendo soltanto adesso la portata dell’impresa del Leicester City di Ranieri, in una lega ricchissima ma anche tecnicamente molto sopravvalutata: l’aumento dei soldi a disposizione non corrisponde a un aumento dei giocatori che fanno la differenza. Un’immensa classe media, allenata meglio che in passato (nessuna delle sei grandi ha un allenatore inglese) ma pur sempre classe media. Se poi, in omaggio alle nostre passioni del passato, sbaviamo per errori tattici che non perdoneremmo al Benevento, il problema è anche nostro.

Che la Bundesliga sia già chiusa a Natale non è una novità, è un po’ la condanna degli allenatori del Bayern Monaco che se vincono hanno soltanto fatto il loro. Comunque Heynckes sta facendo meglio di Ancelotti e il Bayern ha 11 punti sullo Schalke secondo, 13 su un quartetto dove nessuno ha la rosa dei bavaresi. Stesso discorso in Francia, dove il PSG ha 9 punti sulla coppia Monaco-Lione, e ci si chiede come abbia potuto perdere con lo Strasburgo. Tutto chiuso anche in Belgio (Club Brugge), Scozia (Celtic), Russia (Lokomotiv Mosca) e ipotecato in Olanda (PSV), interessante invece la lotta al vertice in Portogallo, Grecia, Turchia e Svizzera, per quanto più ridotta rispetto a quella italiana. Di sicuro la serie A è l'unico dei grandi tornei a non far invocare l'introduzione dei playoff. Ma è un discorso che vale solo quest'anno. 

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