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Bonucci e il ritorno dell'Italia

Bonucci e il ritorno dell'Italia

Redazione

18.07.2017 ( Aggiornata il 18.07.2017 11:34 )

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La fine di agosto è lontana e la chiusura di questa sessione di calciomercato potrebbe indurre a ragionamenti diversi da quelli attuali, per lo meno sulla forza delle singole squadre. Ma una tendenza è chiarissima e molto forte: la serie A è tornata a fare mercato non come ai bei tempi, perché i giocatori da Pallone d'Oro da noi non ci sono e non vengono, ma di sicuro a livello medio-alto. Mentre scriviamo queste righe sono infatti ben 21 gli acquisti più costosi, fra i primi 100 del mondo quest'anno, effettuati da club italiani. Si va dai 42 milioni di euro spesi (al di là del pagamento rateizzato) dal Milan per Bonucci agli 8 della Fiorentina per Vitor Hugo, passando per tanti protagonisti degli ultimi giorni e considerando anche i diversi riscatti (tipo Cuadrado e Rog). L'anno scorso gli acquisti di club italiani nella top 100 per il solo cartellino erano stati 13, nei vari mercati 2015-16 in totale 15, la stagione precedente la miseria di 8. Da notare che mancano ancora 40 giorni e che storicamente nel finale l'Italia fa 'meglio' degli altri principali campionati. La tendenza è quindi chiara, con l'asterisco che va messo sull'effetto Milan: dei 21 di quest'anno nella top 100 ben 7 sono giocatori in entrata nella squadra rossonera: Bonucci, André Silva, Conti, Calhanoglu, Musacchio, Rodriguez e Biglia. Tutto questo in un quadro in cui la Premier League continua per forza di cose (puoi diventare sempre più ricco, ma non è che per questo i giocatori forti sul mercato aumentano) a sopravvalutare i suoi acquisti: non sapremmo come definire gli 85 milioni per Lukaku, ma nemmeno i 54 per Lacazette e i 50 per Walker. È un po', senza offesa per nessuno, la strada che è tornata a prendere la serie A. Costruire giocatori da massima categoria (non fenomeni, ma giocatori in grado di stare in campo) non è impossibile, quando si sa programmare e si hanno i soldi, ma farli emergere e mantenerli nell'ambiente in cui sono cresciuti è evidentemente meno conveniente per tutti gli attori del sistema. Finché entreranno soldi esterni, con gli sceicchi della situazione o semplicemente con il debito, tutto starà comunque in piedi senza troppa difficoltà.

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