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Verità su Hillsborough e nascita del modello inglese

Verità su Hillsborough e nascita del modello inglese

Redazione

28.06.2017 ( Aggiornata il 28.06.2017 20:52 )

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La strage di Hillsborough è stata l'inizio del calcio inglese che conosciamo oggi, con la Premier League e tutto il resto. Nel senso che è stata senza dubbio il punto più basso toccato dal calcio inglese 'antico', quello che ha fatto innamorare di sé generazioni di non inglesi ma che aveva anche diversi difetti: primo fra tutti la mancanza di sicurezza. Quel 15 aprile 1989 allo Hillsborough Stadium di Sheffield morirono 96 (contando anche chi sarebbe morto in seguito alle ferite) tifosi del Liverpool, lì per assistere alla semifinale di F.A. Cup contro il Nottingham Forest. La riapertura ufficiale del caso non è storia di oggi, ma del 2009 con l'Hillsborough Independent Panel voluto dal governo di Gordon Brown (producendo i suoi risultati durante quello di Cameron) e altre inchieste che hanno descritto la dinamica dei fatti un po' diversamente da quella dei media mainstream del 1989. Sintetizziamo al massimo la storia: tifosi del Liverpool che provarono ad entrare in un settore strapieno di uno stadio già pieno, travolgendo e schiacciando i loro stessi compagni di tifo. Adesso invece sono state incriminate sei persone, fra le quali l'ex chief superintendent (in Inghilterra si tratta del secondo più alto grado della polizia locale) David Duckenfield e tre suoi colleghi, con vari capi d'accusa: nella sostanza si imputa loro prima di non avere rispettato e fatto rispettare le norme di sicurezza, poi di avere ostacolato la giustizia e nascosto le tracce del loro operato. Non entriamo nel merito giudiziario di queste ultime accuse, rimaniamo sui fatti. Ciò che è stato accertato da più parti e anche alla fine ammesso dalla stessa polizia, è che nell'occasione non ci fu alcuno scontro fra tifosi né di squadre avversarie né tantomeno della stessa squadra. L'origine della tragedia fu prima di tutto il numero di biglietti venduti non tanto in base alla capienza dello stadio ma a quella del settore (la Leppings Lane) assegnato ai tifosi del Liverpool. A questo si aggiunse un numero di porte di ingresso ridotto, che avrebbe creato in ogni caso assembramenti e situazioni di pericolo. La decisione folle fu però quella, presa dalle autorità di polizia (con Duckenfield che era il più alto in grado presente allo stadio) a un quarto d'ora dal fischio di inizio, di aprire all'improvviso una porta, la porta C, che conduceva direttamente nel settore del Liverpool. Una fiumana di gente così si riversò nella parte centrale del settore, pacificamente ma anche pericolosamente, con chi era già dentro che fu quindi spinto verso i muri esterni. Ai primi schiacciamenti si scatenò il panico, con le dinamiche della folla che fecero il resto. Qualcuno dall'esterno o dalla televisione pensò a scontri, e paradossalmente sarebbe quasi stato meglio. La partita iniziò in un'atmosfera assurda, in tutto e per tutto degna dell'Heysel (lì le responsabilità degli ultras del Liverpool, unite a quelle dell'UEFA, c'erano tutte) e fu interrotta dopo 6 minuti. Il secondo intervento della polizia fu, se possibile, peggiore del primo, caricando i tifosi del Liverpool che cercavano la salvezza scavalcando e cercando di entrare in campo (non una cosa stranissima, ai tempi), poi l'interruzione della partita permise di usare quello sfogo. Risultato finale, come già detto, 96 morti (quasi tutti giovani o giovanissimi) e più di 200 feriti. L'immagine pubblicata in questo articolo è tratta dal sito della BBC ed invitiamo ad andare al relativo link per i nomi e le età di quei ragazzi.  Insomma, per ristabilire ufficialmente la verità non è mai troppo tardi. Bisogna però ricordare anche il clima in cui accaddero i fatti di Hillsborough. A quattro anni dall'Heysel, con i club inglesi fuori dall'Europa, su ispirazione della Thatcher e di gran parte dell'opinione pubblica si era in pieno clima repressivo, ma ancora le strutture del calcio inglese non erano realmente cambiate. Da Hillsborough nacque l'inchiesta di Peter Taylor, che fu anche relativamente precisa ma che, chissà perché, dal punto di vista mediatico fu venduta come un'accusa ai tifosi del Liverpool e al mondo ultras in generale (cosa che non era). Da non dimenticare, per quanto riguarda Hillsborough, i primi referti del medico legale che certificarono morti non casuali, clamorosamente smentiti due anni dopo da altri colleghi. Il Rapporto Taylor diventò quindi la base ideologica per l'eliminazione di un certo modo di tifare, con l'abolizione dei posti in piedi, per la ristrutturazione e costruzione di stadi più sicuri (in buona parte con soldi pubblici) e per una riforma del calcio inglese nella direzione di una spettacolo più per clienti che per tifosi. Se la verità su Hillsborough è ormai chiara, al di là dei recenti sviluppi giudiziari, non si può dire altrettanto di quella del dopo Hillsborough. Assurdo parlare di complotti, ma è chiaro che una tragedia del genere ha contribuito, sull'onda dell'emozione, a portare il calcio in una certa direzione con il consenso della massa dei tifosi.

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