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Il dribbling non è un Hazard

Il dribbling non è un Hazard

Redazione

24.04.2017 ( Aggiornata il 24.04.2017 15:20 )

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Chi è il più bravo dribblatore d'Europa? Sì, quello che in allenatorese crea la cosiddetta 'superiorità numerica' facendo saltare gli schemi avversari. A questa domanda, posta a bruciapelo, qualunque appassionato di calcio risponderebbe Hazard, Neymar e un terzo a caso in base a simpatie e tifo. Per una volta la statistica quasi conferma i nostri pregiudizi, visto che i numeri raccolti da CIES mettono in alto le stelle di Chelsea e Barcellona, pur collocandogli intorno in certi casi giocatori di rango ben diverso. Il Football Observatory Weekly Post ha preso in considerazione le cinque leghe maggiori, quindi non è escluso che in Ungheria o a Cipro ci sia chi ha statistiche migliori, però la classifica è lo stesso interessante anche al netto della qualità e della preparazione dei rilevatori. Il migliore dei migliori è (sarebbe) Adama Traoré del Middlesbrough, davanti appunto ad Hazard e Saint Maximin del Bastia. Ma attenzione, questa classifica non è oggettiva perché il 'dribbling index' tiene conto della diversa difficoltà dei dribbling ed il punteggio assegnato ad ogni dribbling ha certo un senso ma è dato in modo arbitrario. Più oggettivo è il calcolo dei dribbling totali tentati: qui stravince Neymar, che è quello che ne tenta di più davanti a Zaha del Crystal Palace e al laziale Felipe Anderson. Ma se guardiamo alla percentuale di riuscita sul totale dei tentativi la classifica cambia ancora: vince Cyprien del Nizza con l'87%, davanti a Verratti con l'86 e all'interista Kondogbia con l'83. Fra chi ha provato almeno 100 dribbling in stagione la percentuale migliore è invece quella di Hazard, con il 75%. Insomma, è vero che ognuno può trovare le risposte che vuole ma i numeri sono comunque interessanti e non vanno mai disgiunti dall'osservazione delle partite. Perché i dribbling dei centrocampisti Cyprien, Verratti e Kondogbia sono quasi tutti effettuati in mezzo al campo, in situazioni più comode rispetto a quelle che deve fronteggiare un attaccante. Comunque a guardare Hazard non si sbaglia mai.

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