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Patriots e Brady campioni per sempre

Patriots e Brady campioni per sempre

Redazione

06.02.2017 ( Aggiornata il 06.02.2017 08:52 )

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Troppo spesso, soprattutto fuori dagli Stati Uniti, ci si dimentica che il Super Bowl è una partita di football. E la cinquantunesima edizione vista a Houston è stata una delle più emozionanti nella storia di questo atto finale, inserendo Tom Brady e i New England Patriots allenati da Bill Belichik in una leggenda in cui già comunque abitavano. Per il quarterback, per l'allenatore e per i Patriots quinto trionfo (uno più di Joe Montana, idolo assoluto del Brady bambino e tifoso dei 49ers), con una rimonta che ancora stentiamo a credere possa essere avvenuta. Sotto di 25 punti, quindi a oltre tre touchdown di distanza dagli Atlanta Falcons che fino a metà terzo quarto avevano fatto la partita perfetta in attacco (come molti prevedevano) e in difesa (come pochi prevedevano), Brady e compagni hanno tirato fuori in pochi minuti il meglio del meglio mentre gli avversari venivano divorati dalla tensione pur senza commettere grandi errori. Parità, tempo supplementare e touchdown della vittoria di White. Nel primo quarto da 0-0 dominano le difese, una situazione che dice che il Super Bowl sta per dire bene ai Falcons. l'MVP della stagione Matt Ryan si sblocca e trova con continuità il suo miglior ricevitore, Julio Jones: arrivano i touchdown di Freeman e Hooper. Brady è poco protetto dalla sua linea d'attacco ed è quindi costantemente sotto pressione, così arriva anche un intercetto e relativo touchdown di Alford: 21-0, per i Patriots peggio di un incubo. Il secondo quarto si chiude sul 21-3, prima dell'halftime show con una Lady Gaga davvero trascinante, come del resto tutto il contorno: fra le tante cose da segnalare, dal pronostico di Trump (Patriots di 8, non male) al commovente George Bush senior entrato in campo in carrozzina, insieme alla moglie Barbara, per il lancio della moneta. Nel terzo quarto la rimonta da quasi impossibile si fa impossibile, perché i Falcons pur allentando la pressione su Brady tolgono dalla partita i suoi ricevitori e vanno anche a segnare con Coleman il touchdown del 28-3: mancano 8'31" al termine della frazione. Tutto sembra pronto per festeggiare uno storico titolo, nessuno in un Super Bowl è mai riemerso da uno svantaggio simile ma soprattutto i Patriots sembrano sfiduciati. È il momento per diventare il più forte quarterback di tutti i tempi (perché di questo si parlerà nei prossimi mesi senza football): passaggio per Lewis e primo touchdown Patriots, ma sembra più disperazione che altro, da tanti segnali (come Brady che va a chiudere un down di persona o una serie di giochi speciali. Il terzo quarto finisce 28-9 e a questo punto i Falcons possono soltanto suicidarsi. I Patriots giocano contro di loro e contro il tempo, Brady viene anche placcato e un calcio da tre punti porta i Patriots a meno 16 a 10 minuti dalla fine. La difesa dei Falcons è sempre su livelli di eccellenza, a incepparsi è l'attacco: palla rapidamente a Brady che con un drive rapido porta Amendola al touchdown, con trasformazione da due punti: meno 8, pazzesco. Ryan e Jones fanno buone cose, ma lontani dalla zona punti, Brady ha di nuovo l'iniziativa a 3 minuti e mezzo dalla fine. Edelman, fino a lì non brillantissimo, trova una ricezione super e a 57 secondi dalla fine arriva il touchdown del meno 2. Ci vuole una conversione da due e arriva sull'asse Brady-Amendola. 28 pari, non ci si crede. Anche perché i Falcons non hanno fatto grandi errori, il merito è tutto dei loro avversari. Primi supplementari nella storia del Super Bowl, Brady e i suoi ricevitori non sbagliano più niente e con White arriva il touchdown decisivo: uni 34-28 che verrà ricordato per decenni. Brady MVP della partita per la quarta volta, a quasi 40 anni di età, con una serie di record imbarazzanti riguardanti il Super Bowl: dalle yard di passaggio (466) al numero di SB giocati (7) e vinti (5). Gli spot miliardari, l'America che si ferma, i vip in tribuna e tutto il resto che copiamo dagli articoli dell'anno precedente: va benissimo. Ma il Super Bowl è soprattutto una grande partita, quell'evento definitivo che tutti gli sport dovrebbero avere.

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