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Verso un calcio senza pareggio

Verso un calcio senza pareggio

Redazione

15.12.2016 ( Aggiornata il 15.12.2016 09:35 )

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La discussione sul pareggio da abolire nei gironcini a tre dei futuri Mondiale a 48 squadre è solo all'inizio, ma di sicuro va inquadrata in una generale riflessione su un risultato che fa parte di altri tempi e che soprattutto incoraggia calcoli antisportivi. Il fatto che due pareggi, magari al termine di partite bellissime e combattute, distribuiscano 4 punti invece dei 6 di due vittorie striminzite e magari non genuine, è infatti un problema che riguarda la quotidianità del calcio e non eventuali 'tarocchi' nelle fasi finali dell'appuntamento più atteso. Insomma, anche sulla spinta delle televisioni la direzione è evidente e non è fantacalcio ipotizzare fra pochi anni partite che distribuiranno 3 punti al vincitore nei 90 minuti, 2 al vincitore ai rigori (o in un meccanismo di spareggio più spettacolare, tipo levare un giocatore per squadra ogni 5 minuti), 1 allo sconfitto ai rigori e 0 allo sconfitto nei 90', magari con bonus in base ai gol sulla scia di quanto già avviene (fra polemiche e sospetti, peraltro) nel rugby. Escludendo gli sport in cui il pari strutturalmente non può esistere, visto che non hanno un tempo definito e si può andare avanti fino a che qualcuno prevale (esempi: tennis e pallavolo), si può notare che tutti si sono prima o poi nella loro storia posti il problema. Dal rugby all'hockey su ghiaccio, dal football americano al baseball, tutti gli sport in cui il pareggio è teoricamente possibile hanno fatto il possibile per abolirlo e alla fine ce l'hanno fatta pur mantenendo la propria anima. Il calcio ancora no, forse in omaggio al 'Meglio due feriti che un morto' di buffoniana memoria (il portiere della Nazionale ha soltanto, come spesso gli accade, detto ad alta voce ciò che molti uomini di calcio davvero pensano) e più probabilmente a tradizioni che a volte sono forza ma più spesso sono soltanto ridicoli tabù: si pensi soltanto al miglioramento del gioco, dal 1992 in avanti, dovuto al cambio di regole sul passaggio al portiere. Insomma, nel calcio quasi tutti concordano sul fatto che il pareggio così com'è oggi non abbia più senso, al contrario di quanto avvenisse nell'era dei due punti a vittoria: non stiamo parlando della preistoria, ma dell'epoca dal 1994 (i Mondiali di USA '94 furono la prima grande manifestazione a cambiare la regola, che già comunque era stata sperimentata in diversi campionati, compresa la nostra serie C) ai giorni nostri. Cambiare si può, anche se la prima applicazione di un certo peso della Var, al Mondiale per Club, sta dando argomenti agli immobilisti. Partito di cui non fa parte Gianni Infantino.

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