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Serie A, fatti e personaggi della 7ª giornata

Serie A, fatti e personaggi della 7ª giornata

Redazione

03.10.2016 ( Aggiornata il 03.10.2016 15:41 )

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Primo allungo della stagione: la Juve dilaga a Empoli e va a +4 sulla seconda, tenendosi più di una partita di margine rispetto alle inseguitrici. Alla Signora sono bastati cinque minuti nella ripresa per far cadere il castello della squadra toscana, che aveva retto per un’ora di gioco, prima di venir demolito dai colpi di cannone di Dybala - primo gol in questo campionato - e Higuain - doppiettista di giornata assieme al laziale Immobile. Finita la partita dell’ora di pranzo, Allegri si è goduto il resto della giornata, gustandosi il ko del Napoli in quel di Bergamo. Il gol di Petagna costringe la squadra di Maurizio Sarri al primo stop in stagione e porta i primi interrogativi sulla tenuta della squadra dopo gli impegni di Champions. “Non abbiamo sbagliato niente, è un percorso di crescita che dobbiamo fare”, ha dichiarato il tecnico, spiegando che solo abituandosi a un certo tipo di match europei, la sua formazione saprà gestire le energie mentali che l’avventura in Europa comporta. Non fa una grinza. Di certo è stato evidente il calo di rendimento tra la gara col Benfica e quella dell'Atleti Azzurri d'Italia. Guai però a non dare i giusti meriti all’Atalanta, che ha firmato l’impresa di giornata anche grazie alla sua solidità e non solo per la scarsa vena dei campani. Gasperini si è tolto dalla zona calda in due partite: vincendo prima a Pescara contro il Crotone e stendendo poi il Napoli (che lontano dal San Paolo ha vinto una sola volta in quattro uscite). Petagna ha scalato le gerarchie di squadra, Gomez è ispiratissimo, il resto della squadra sta assimilando gli schemi del Gasp: così gli orobici - assieme a Sassuolo e Juventus una delle tre formazioni a non aver ancora pareggiato - stanno cogliendo i primi frutti della nuova gestione. Le partite più belle della giornata sono state di sicuro il posticipo delle 18 tra Milan e Sassuolo e quello delle 20.45 tra Roma e Inter. A San Siro, la sfida era iniziata con Montella e Di Francesco a chiacchierare amichevolmente in panchina: è finita con il primo espulso e il secondo inferocito per la condotta arbitrale. Succede quando in campo si assiste a dei ribaltoni clamorosi come quello dei rossoneri a danno dei neroverdi. Sul 3-1, gli emiliani sarebbero stati “secondi sul campo”, cioè contando anche la vittoria con il Pescara. La realtà invece li vede al tredicesimo posto e con più sconfitte che vittorie. Al contrario, il Milan è nelle zone di vertice, a tredici punti in compagnia delle romane e del Chievo. Il Diavolo ha ottenuto dieci punti nelle ultime quattro gare. Dopo tre gare è tornato a subire reti Donnarumma, ma questa volta la differenza l’hanno fatta i marcatori, quattro diversi per ciascun gol: ha aperto i giochi Bonaventura, Bacca ha segnato il 2-3 su rigore, il giovane Locatelli ha pareggiato con la rete più bella della giornata e Paletta di testa ha completato la rimonta. 4-3, come un famoso Milan-Sassuolo di qualche anno fa - quello che costò la panchina di Allegri - ma ad esito invertito. Non sappiamo dove arriverà il Milan, ma complimenti a Montella per aver sposato la linea verde. In tempi di crisi, rimane tra le cose migliore da fare. Spettacolo anche nella gara tra Roma e Inter, dicevamo. Spalletti si gode la rinascita di Dzeko e prosegue nell’alternanza tra sconfitte esterne e vittorie casalinghe. In casa, quattro vittorie su quattro; in trasferta, zero su tre. Ripiomba invece in discussione l'Inter di Frank de Boer: dopo la vittoria di Empoli, il Biscione ha pareggiato in casa con il Bologna, perso in Europa League contro lo Sparta Praga, perso all’Olimpico contro la Roma. Il primo gol di Banega è stato vanificato dal gol di Manolas (per la Lega, autorete di Icardi). La pausa per la nazionale può far bene all’olandese, che dovrà lavorare parecchio su alcuni elementi da recuperare. Nelle altre partite della domenica, si segnala la vittoria del Genoa nella “cattiva” partita di Bologna che ha visto l’arbitro Maresca allontanare dal terreno di gioco Gastaldello, Gentiletti, Dzemaili e il tecnico ospite Juric. Il Bologna in casa non aveva mai perso, mentre il Grifone celebra la seconda affermazione esterna. E ancora c’è da recuperare la gara con la Fiorentina: potenzialmente, i liguri potrebbero essere al secondo posto. La Samp evita il quinto ko consecutivo a tre secondi dalla fine, grazie alla botta da fuori di Bruno Fernandes, al secondo gol di fila: il portoghese meriterebbe in questo momento un posto da titolare al posto di Alvarez, ma Giampaolo sembra dare fiducia all’undici che ha in mente, continuando a proporre titolare l’ex interista e anche ad un Quagliarella in debito d’ossigeno. Il Toro regola una Fiorentina in crisi d’identità e ottiene il quarto risultato utile consecutivo. Comincia a vedersi la mano del tecnico Mihajlovic, sfortunato per i numerosi infortuni capitati alla sua rosa, ma bravo ad ottenere il meglio dai protagonisti che ha. Su tutti, sta esplodendo Iago Falque: dopo la doppietta alla Roma, contro i viola è andato in gol e ha firmato un assist. Sei punti negli ultimi sei a disposizione anche per il Cagliari, che in casa è ancora imbattuto (mentre è a quota zero lontano dal Sant'Elia): dopo il successo in extremis contro la Samp, i sardi hanno vinto contro il Crotone, grazie ai gol di Di Gennaro e Padoin. I calabresi rimangono in coda alla classifica con un solo punto e come se non bastasse, devono ancora affrontare quasi tutte le grandi. Sui pitagorici pesa il fardello dell'aver giocato sempre in trasferta, ma queste prime giornate hanno evidenziato i limiti della squadra. Facendo un passo indietro, nei match di sabato, la Lazio ha passeggiato sull’Udinese, causando l’esonero di Iachini (terzo cambio stagionale, dopo De Boer per Mancini e De Zerbi per Ballardini) e il Chievo è passato a Pescara con i primi gol dei suoi attaccanti. La squadra di Maran è nel lotto delle grandi e merita pienamente di starci. Giovanni Del Bianco

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