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Serie A, prima giornata: la copertina è per Birsa

Serie A, prima giornata: la copertina è per Birsa

Redazione

23.08.2016 ( Aggiornata il 23.08.2016 16:04 )

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Domenica ha steso l’Inter alla prima di campionato, trafiggendo due volte il suo connazionale e amico Samir Handanovic e cogliendo la sua prima doppietta da quando è in Italia: Valter Birsa è uno degli uomini-copertina della prima giornata di campionato. Magari assieme a Carlos Bacca, autore di una tripletta. O di Gonzalo Higuain, che ha impiegato otto minuti per segnare il primo gol bianconero. O anche al duo Benali-Caprari, che ha stoppato il Napoli. Tra tutti questi, però, daremmo priorità allo sloveno: i suoi due gol hanno creato il solco più profondo dei primi novanta minuti del campionato, mettendo subito in crisi la nuova Inter di Frank de Boer e imponendo la sconfitta a una delle grandi del campionato. La sorpresa più grande del debutto è stato il successo della compagine di Maran, quella che più di tutte si è disinteressata al mercato, non avendo motivi né di stravolgere la rosa né di comprare tanto per comprare (l'unica novità è stata l'avvicendamento tra i pali. Via Bizzarri, dentro Sorrentino). Lo sloveno è uno dei centrocampisti più duttili del campionato. Al Milan giocava trequartista, al Torino giocava largo. Al Chievo, è di nuovo alle spalle delle punte, Meggiorini e Inglese, con cui dialoga alla grande (e non a caso, il Chievo lo scorso anno è arrivato nono). In passato, ha giocato anche come regista basso o addirittura come attaccante.  A trent’anni, Birsa ha raggiunto la maturità e nel Chievo Verona si trova a meraviglia: l’ambiente è senza pressioni e lui riesce ad esprimersi al meglio. Il treno della grande squadra era passato e Birsa era anche riuscito a prenderlo, ma tra i tanti equivoci del Milan di questi ultimi anni, la sua avventura è stata tutt’altro che esaltante. Nel campionato scorso segnò sei reti, record personale da quando è in Italia. Quest’anno è già a due: nella grande serata della prima di campionato, ha segnato due volte di destro (bravo a districarsi e a eludere D’Ambrosio e Ranocchia sul primo gol, bordata nell’angolino sul secondo), nonostante la specialità della casa sia il sinistro. C’è da dire che anche lo scorso anno partì in maniera divina, come del resto tutto il Chievo (prime tre giornate: 3-1 a Empoli, 4-0 alla Lazio, 1-1 allo Juventus Stadium), calando poi alla distanza. Trovare continuità di rendimento sarebbe l’ultimo segmento da percorrere nel percorso di crescita di uno degli elementi più sottovalutati della nostra Serie A. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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