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Fiorentina-Sampdoria, quando Batistuta segnò il 100° gol in A

Fiorentina-Sampdoria, quando Batistuta segnò il 100° gol in A

Redazione

02.04.2016 ( Aggiornata il 02.04.2016 08:58 )

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Domenica 4 gennaio 1998, quattordicesimo atto dell’annata che ha preceduto il (secondo) Mondiale d’Oltralpe. È facile pensare alla serata del Meazza, a quel “Derby d’Italia” che vide il Fenomeno sollevare il Pallone d’Oro, prima dell’assist vincente a Youri Djorkaeff che spinse la Juventus a quattro lunghezze di distacco. È inevitabile allora il riferimento alle polemiche del match di ritorno? Quella stagione verrà ricordata anche per il centesimo sigillo in Serie A di Gabriel Omar Batistuta, realizzato proprio in quella prima giornata del nuovo anno solare. Al Franchi la Fiorentina di Alberto Malesani ospitava la Sampdoria e il “Re Leone” portò in vantaggio la squadra gigliata al settimo minuto, ma nella ripresa - a meno di un quarto d’ora dal termine - Vincenzo Montella ristabilì la parità per il definitivo 1-1, raggiungendo così la doppia cifra nella classifica marcatori. E per la seconda volta consecutiva l’Aeroplanino entrò nelle statistiche viola e blucerchiate: sette mesi prima annullò il vantaggio di Anselmo Robbiati, evitando una sconfitta al “Baciccia” in quella che verrà ricordata come l’ultima gara di Roberto Mancini con la maglia della Samp. Quel pomeriggio al Ferraris si dissero addio anche la Fiorentina e Claudio Ranieri, ovvero colui che ha riscritto il nome della Viola nell’albo d’oro del calcio italiano. Il tecnico capitolino rimase in riva all’Arno per quattro anni, riportando immediatamente i gigliati in A dopo una stagione nel Purgatorio dei cadetti. Lasciò con una semifinale di Coppa delle Coppe (Batigol e compagni eliminati dai futuri campioni del Barcellona) ma un anonimo nono posto in campionato. E nella scorsa stagione Montella ha invertito un particolare trend: se Ranieri, Trapattoni e Prandelli hanno salutato Firenze con un risultato deludente nel massimo torneo nazionale, l’attuale allenatore blucerchiato ha lasciato i viola in Europa. Quello che si augura anche Paulo Sousa. Chissà se (già) al termine dell’annata attuale. Antonio Capotosto

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