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Cannonieri cadetti / Marco Romano

Cannonieri cadetti / Marco Romano

Redazione

16.01.2016 ( Aggiornata il 16.01.2016 10:00 )

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A volte, per rievocare la storia, è necessario cercare tra le pieghe di periodi particolari. Nel nostro caso si parla dell’epoca intercorsa tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Le informazioni a disposizione restano frammentarie, ma è doveroso ricordare un protagonista (quasi sconosciuto ai più), per i suoi meriti sul campo. Marco Romano, nato a Ponte Chiasso (Como) il 19 settembre 1910, è stato un attaccante di taglia fisica non eccezionale (174 cm per 73 kg) ma dotato di notevole familiarità con la rete avversaria. Il suo approccio con il calcio vero avviene con la Comense, a partire dal campionato 1928-29. Il ragazzo dimostra di saperci fare, timbrando ben 70 volte tra Prima Divisione e Serie B, con l’exploit del 1932-33 in cui conquista lo scettro di bomber del torneo (29 reti). Nell’anno della prima Rimet azzurra, ovvero nel 1934, viene acquistato dal Novara. I piemontesi militano in B, ma hanno grandi ambizioni: il sodalizio presieduto dal Conte Ferretti e gestito dall’avvocato Bocca punta alla massima serie. Quel bomberino affermatosi nella Comense sembra fatto al caso loro. Nella stagione del suo esordio a Novara, Romano resta coinvolto suo malgrado in un episodio legato all’importante gara contro il Genova. Prima della partita viene avvicinato da un misterioso individuo, che gli offre un lauto compenso per “non impegnarsi”. Romano, leggermente turbato, racconta l’accaduto a Bocca che gli dice di stare tranquillo e pensare solo a giocare. Sbaglia un rigore, ma si rifà segnando il gol del vantaggio. I liguri riescono a pareggiare, in una gara pesante, combattuta e senza esclusione di colpi. Ma Romano, a 3 minuti dalla fine, realizza la rete della vittoria facendo esplodere la sua tifoseria ed allontanando qualsiasi spettro di “combine”. Il Novara arriverà secondo, ma non riuscirà ugualmente a salire in A nonostante il nostro si laurei capocannoniere cadetto con 29 centri. Una massima serie rimandata soltanto alla stagione successiva. Il debutto in A avviene il 13 settembre 1936, contro la Sampdoria. Con i piemontesi, il cannoniere comasco disputa 4 campionati di A e veste la casacca azzurra fino al 1941: ancora oggi, con 94 reti, risulta essere il miglior marcatore nella storia della società novarese. Nel 1942 ritorna brevemente al Como e poi emigra a sud, al Catania, dove realizza il clamoroso score di 26 reti in 17 partite. Chiude con una manciata di gare nella Pro Italia Taranto. Muore prematuramente, due giorni prima del suo 42° compleanno, il 16 settembre 1952 nella sua Como. Con 112 gol in 149 partite, è al 7° posto nella classifica marcatori di sempre del campionato cadetto. Fabio Ornano

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