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Rosenborg e Midtjylland, il vento del nord

Rosenborg e Midtjylland, il vento del nord

Redazione

05.11.2015 ( Aggiornata il 05.11.2015 17:32 )

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ROSENBORG. ALLA RICERCA DI UNA VITTORIA L’imbattibilità europea della Lazio, la vetta della classifica e soprattutto il derby capitolino che incombe hanno tolto un po' di pathos a questa gara. L'undici di Pioli, distratto dalla stracittadina con la Roma e in posizione di tranquillità in Coppa, si presenta in Norvegia con una formazione infarcita di seconde linee (non saranno del match Marchetti, Lulic, Biglia, Felipe Anderson e Klose). Può approfittarne la squadra di Trondheim, ultima nel girone con un solo punto e con un disperato bisogno di una vittoria per tornare a dire la sua in chiave-qualificazione. La formazione bianconera non è più quella  degli anni Novanta, che riusciva a metter paura anche a squadre blasonate (ne sa qualcosa il Milan di Sacchi, che perse 2-1 a San Siro in un match storico per i norvegesi, ma anche per i rossoneri) e che riuscì a mettere in fila tredici campionati, tra il 1992 e il 2004. Quest’anno, i “Troillongan” sono tornati a vincere il titolo in patria, rompendo un digiuno di cinque anni. Con un turno ancora da giocare, sono ormai imprendibili per lo Strømsgodset e lo Stabæk, le due dirette inseguitrici. Con 66 punti e dieci di vantaggio, hanno anche miglior attacco e miglior difesa, indicatori di un campionato dominato in lungo e in largo, grazie alle reti della coppia Soderlund-Helland, 22 gol il primo (capocannoniere della Tippeligaen), 13 il secondo. Saranno loro questa sera a dare l’assalto alla porta di Berisha. Il Rosenborg, allenato dal tecnico Kare Ingebrigtsen (ex giocatore della squadra, con un passato anche nel Manchester City), è una formazione  autarchica ed è composta quasi esclusivamente da giocatori norvegesi e gli stranieri sono comunque scandinavi. Probabilmente scenderà in campo con il 4-3-3: Hansen tra i pali; il quartetto Svensson, Eyjolfsson, Bjordal, Skjelvik in difesa; un centrocampo composto da Selnaes, Midtsjo e dal danese Jensen; un trio d’attacco composto da De Lanlay ed Helland ai lati e il bomber Solesund al centro. Proprio Solesund segnò contro la Lazio nel match d’andata, vinto dai biancocelesti per 3-1, nonostante l’inferiorità numerica dei romani maturata nei primi minuti di gioco per via dell’espulsione di Mauricio. MIDTJYLLAND. LA FORZA DELLE STATISTICHE Il Midtjylland avversario del Napoli invece è secondo nel campionato danese ed è distanziato di tre lunghezze dal Copenaghen capolista, ma siamo ancora a metà stagione e dunque c’è ancora tutto il tempo per bissare lo storico titolo dello scorso anno vinto con il tecnico Glen Riddersholm, che ha chiuso la propria gestione con il primo titolo della storia per il club di Herning, città di 50.000 abitanti (è la diciassettesima città danese per numero di abitanti). Jess Thorup, il tecnico che trascinò lo scorso giugno la Danimarca fino alle semifinali degli Europei Under 21, ha ereditato a luglio la panchina di Riddersholm e proverà a cogliere una qualificazione ai sedicesimi, per arrivare a giocarsi per la prima volta un match continentale nella seconda parte di stagione. Questa sera dovrebbe apportare pochi cambiamenti all’undici titolare, rispetto all'andata. In difesa sulla sinistra ci sarà Lauridsen al posto del ceco Novak, mentre Royer scenderà sulla fascia opposta (all’andata giocò a centrocampo). Per il resto, confermati la mediana Sparv-Poulsen e il duo d’attacco Duncan-Pusic (quest’ultimo vinse la classifica marcatori lo scorso anno). La particolarità del club è come viene costruito. Per scegliere i giocatori da comprare si osservano dati statistici e modelli matematici. Una decisione presa dal proprietario inglese Matthew Benham, che di professione gestisce proprio un’azienda che si occupa di statistiche. In campionato le cose hanno funzionato e la strategia ha attirato su di sé gli occhi degli addetti ai lavori. Il modello non è una novità assoluta: fu già usato in modo analogo nel baseball, dagli Oakland Athletics nel 2002. A gestire la società è Rasmus Ankersen, che ha recentemente dichiarato che questo strano modus operandi del club è in realtà fondamentale: «Abbiamo meno soldi da spendere rispetto ad altre concorrenti e dunque dobbiamo studiare più di loro. E per farlo ci affidiamo all’analisi di campionati, squadre e giocatori». Vincendo, il Napoli si garantirebbe il primato. Una ghiotta occasione per chiudere i discorsi-qualificazione di fronte al proprio pubblico contro un avversario di certo non insormontabile. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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