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Non è una Nazionale di fenomeni

Redazione

14.10.2015 ( Aggiornata il 14.10.2015 08:59 )

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L'entusiasmo esageratamente immotivato nei confronti dell'Italia per aver chiuso col brivido le qualificazioni da prima della classe non muta la sostanza del concetto, anche se Conte pensa e dice il contrario: non è una squadra di fenomeni. Fortunatamente, verrebbe da aggiungere. Perché le lacune dei grandi nomi sono state compensate dal lavoro, che ha donato ai giocatori la possibilità di indossare a seconda del contesto una delle tante maschere pirandelliane. La capacità di cambiare a gara in corso è, in tutta probabilità, il valore in più che il CT ha portato da un anno a questa parte. Lì, dove Prandelli non è arrivato all'ultimo Mondiale, nelle gare contro Costa Rica e Uruguay. Il fatto di non essere testa di serie è da considerare come il punto d'arrivo di un cammino costruttivo. In una competizione concentrata e a breve termine, affrontare subito e senza paura i principali ostacoli è una boccata d'ossigeno, solo in questo modo si potranno ricevere i risultati degli esami. Anche se in realtà, proprio per la peculiarità del torneo, ogni partita fa storia a sé. Niente è facile e niente è impossibile. Nostadamus aveva predetto la vittoria dell'Italia sull'Inghilterra in Brasile, ma non la caduta contro il Costa Rica. Pronosticare il cammino della Nazionale al prossimo Europeo è francamente arduo dato che, come spesso accade da un po' di tempo, la schizofrenia azzurra non pare conoscere rimedio. In grado di fare risultato contro i campioni del mondo, in grado di soccombere a chi ha nella modestia la principale virtù. E, a pensarci bene, la bellezza del calcio risiede tutta qui. Nella certezza di non scendere in campo da favoriti e nell'enigma irrisolto di potersela giocare contro chiunque. Due giudizi sui singoli, in positivo e in negativo. Florenzi e Montolivo. Il jolly della Roma legittima nuovamente - ma non ne avevamo bisogno - il fatto di possedere sapientemente un continuum spaziale che lo rende protagonista in ogni dove: in attacco, in mediana, in difesa o a casa della nonna. Il regista (?) del Milan disperde il proprio passo nelle grandi balere estive per anziani, spronati dalle hit di 'Giuliano e i Notturni'. Facciamo un po' di fatica a ritenere che sia ancora colpa dell'infortunio. Solo perché la situazione, prima, non era poi così diversa.

@damorirne

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