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Biabiany e la voglia di rimettersi sempre in gioco

Biabiany e la voglia di rimettersi sempre in gioco

Redazione

24.09.2015 ( Aggiornata il 24.09.2015 13:58 )

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Beep Beep Biabiany, rieccolo in campo spinto dall'ovazione del Meazza. Tredici mesi dopo l'ultima partita - giocata con la maglia del Parma - e il quasi trasferimento al Milan, la società che nel corso delle visite mediche si accorse che qualcosa non andava. Aritmia cardiaca, stop a tempo indeterminato. Prima la rescissione con i ducali, poi la fortuna di potersi allenare con i nerazzurri. Il via libera arriva a maggio da Bruno Carù, l'uomo di scienza che ebbe in cura Kanu e Fadiga alcuni anni prima. Quella dell'ala francese è soltanto l'ultima delle tante storie sportive finite con il sorriso. Eravamo rimasti commossi dalla forza con la quale Lance Armstrong - protagonista della più grande truffa di sempre - riuscì ad avere la meglio sul cancro ai testicoli, completando il quadretto perfetto e illusorio dei sette Tour vinti consecutivamente. Stessa situazione capitata a Francesco Acerbi, che lo superò per ben due volte conquistando poi la prima porticina della Nazionale. Testimonianze di vita nei giorni del dolore: «Un’esperienza che mi ha fatto crescere perché accanto a me ho visto tante persone che soffrono» racconterà il difensore del Sassuolo. Castan ritornò 301 giorni dopo Empoli-Roma, in un'amichevole di luglio contro il Gyirmot Gyor, Abidal a soli due mesi dall'intervento al fegato alzò con il Barcellona la Champions con la fascia da capitano cedutagli da Puyol in occasione della premiazione. Il recente passato regala anche il lieto epilogo delle carriere di Gattuso e Cassano, costretti a restare lontano dai campi da gioco per più mesi nel 2011 salvo poi riprendersi il dovuto tempo lasciato alle rispettive malattie e le soddisfazioni - vedi Fantantonio - di disputare di lì a poco un Europeo da protagonista. "Forza e coraggio" è lo straordinario libro scritto dal pallavolista Jack Sintini che racconta le paure e le sofferenze che si provano quando la vita ti mette davanti a disgrazie del genere, la voglia di non mollare niente a nessuno, le sensazioni di un ritorno alla vita di tutti i giorni, il fare perno quotidiano su chi non ti lascia mai solo, la capacità di trovare quella sottile linea di speranza che faccia appassire il momento nero del dramma. Che dire, invece, di Magic Johnson? Nel 1991 l'annuncio che sconvolse il mondo: «Ho contratto il virus dell'HIV, mi ritiro». Periodo non facile, si viveva ancora nell'ignoto. Qualche settimana più tardi la morte di Freddy Mecury per AIDS. Cominciarono a giudicarlo mentre l'anno dopo arrivò nello scetticismo la convocazione per le Olimpiadi di Barcellona. Dream team, andiamo a rivedere com'è andata. @damorirne

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