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Juventus, Allegri nelle impressioni di settembre

Juventus, Allegri nelle impressioni di settembre

Redazione

24.09.2015 ( Aggiornata il 24.09.2015 09:06 )

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La capocciata dello juventino e frusinate (le due fedi in questo caso non si escludono) Leonardo Blanchard ha regalato alla squadra di Roberto Stellone il primo punto in Serie A nella neonata avventura. Storicamente - passateci il termine anche se ha compiuto da poco 4 anni - lo Stadium è da sempre stato il bunker dei bianconeri, assalito quasi mai dagli avversari e rinvigorito partita dopo partita da vittorie e record. Le cose, almeno per il momento, hanno preso una piega leggermente diversa. Su tre partite giocate nel "nuovo" impianto soltanto due pareggi e una sconfitta. Troppo poco - anche se siamo ancora a inizio stagione - per una squadra che vuole puntare allo scudetto. A proposito, come fanno molti a possedere un ventaglio così ampio di certezze da sfoggiare già a settembre? Forse quei corsi per cartomanti funzionano realmente. Non è un discorso a difesa delle grandi - più o meno arrancano tutte, tranne l'Inter -, quanto piuttosto il fatto di dover sputare sentenze che lasciano il tempo che trovano, godiamoci prima il pranzo di Natale. E la conferma che nel calcio quasi non servono nove o dieci mesi vissuti in cattedra universitaria per guadagnare almeno la stima di tutti i tifosi arriva dai social network, portatori perenni di inquietudine e agitazione. Basti pensare alla sconfitta del 30 agosto all'Olimpico - in realtà quella con l'Udinese avrebbe dovuto portare più malumori - e agli hashtag #AllegriOut, #AllegriVattene, #AllegriDimettiti, che dopo il pari di mercoledì sono tornati di moda. Non pensiamo che il livornese possa essere esente da colpe, però lasciare aperta una partita - anche se con il Frosinone, con il massimo rispetto - e disperdere per le vie di Torino la concretezza e la perfidia alle quali sono abituati i "vecchi" giocatori della Juventus non sono situazioni da attribuire, nella loro totalità, al tecnico. In campo vanno sempre i giocatori che, chi più e chi meno, seguono gli schemi imposti da chi li guida. In occasione del calcio d'angolo finale l'errore è stato di Allegri o l'ingenuità è stata di Pogba? Certo è che se si parla di un calcio piazzato in pieno recupero e in casa, per una squadra che a giugno se la giocava per diventare campione d'Europa, qualche domandina bisognerebbe porsela. Senza fischiare. @damorirne

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