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Napoli, Insigne ora brilla anche agli occhi dei tifosi

Napoli, Insigne ora brilla anche agli occhi dei tifosi

Redazione

22.09.2015 ( Aggiornata il 22.09.2015 12:40 )

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Poco più di un anno fa, Lorenzo Insigne lasciava il terreno del San Paolo accompagnato dai fischi di buona parte dei tifosi nell'andata del preliminare di Champions contro l'Athletic Bilbao. Pur nell'irrequietezza delle parti - il Napoli al momento era sotto di una rete e lui era rimasto in vacanza in Brasile - reazione del genere sono sempre da considerare ingenerose, soprattutto quando rivolte a gente che sul campo qualcosa l'ha dimostrata, ma sappiamo che nel calcio rarissime volte c'è spazio per la comprensione. Piccola parentesi dello stesso discorso. Rivedere le contestazioni dei romanisti a Pjanic - uno di quelli che più ha fatto la fortuna dei giallorossi - durante un precampionato fa veramente ridere: «Te ne devi annà, testa de c....». Com'è possibile che non ci si renda conto, nella maggior parte dei casi, della qualità di un elemento anche quando la squadra per la quale gioca non gira? Un esempio illuminante è il Milan di Inzaghi, brutto come non mai ma con un Bonaventura che, per quanto possibile, riusciva a fare la differenza. E continua a farla quest'anno con Mihajlovic, che sarà anche all'inizio del percorso ma che comunque si distanzia già dalla noia di SuperPippo. Il favoloso mondo del 'Magnifico' ha conosciuto in dodici mesi le due facce della medaglia, che si intrecciavano volentieri creando un'atmosfera che dall'esterno era difficile da seguire. Qualcuno disse che si trattava di fischi d'amore da parte di una piazza troppo esigente, altri semplicemente di un giocatore sopravvalutato, buono soltanto a un tecnico discreto come Zeman. Oggi, però, possiamo dire con certezza che si è avverata quella famosa e banale profezia che vuole il ritorno di un calciatore da un lungo infortunio ancora più forte. E il cerchio della passione è chiuso dalla 'napoletanità' di Insigne. Quanti in Serie A, tolti i panni del lavoratore, sono tifosi dei propri club? Da trequartista si confermava come uno dei più positivi anche durante le prime uscite non fortunate di Sarri, nel nuovo modulo riesce ad aprire le difese - almeno per il momento - con l'ingegno delle grandi scoperte. Salta l'uomo senza aver paura, cosa ormai più unica che rara, oscillando tra il già visto e l'inesplorato. Ora sembra essere amato da tutti, anche dai detrattori. Speriamo che duri. @damorirne

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