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Euro 2016, il punto sulle qualificazioni

Euro 2016, il punto sulle qualificazioni

Redazione

09.09.2015 ( Aggiornata il 09.09.2015 01:04 )

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GIRONE A: DISASTRO OLANDA, FESTA ISLANDA E REPUBBLICA CECA Delle cinque qualificate ad Euro 2016, due provengono dal gruppo A, dove Islanda e Repubblica Ceca sono ormai irraggiungibili per Turchia e Olanda, con quest’ultima attualmente fuori persino dai play-off, dopo un settembre disastroso nel quale prima ha perso in casa contro gli islandesi e poi è stata travolta nel confronto diretto con i turchi per 3-0. Dopo il Mondiale brasiliano, chiuso al terzo posto, tra gli arancioni ha regnato la confusione, con il Ct Blind  (già vice di Van Gaal) che avrebbe dovuto sostituire Hiddink dal 2016. Poi il cambio è stato anticipato allo scorso giugno e con il nuovo tecnico l’Olanda è partita così male che rischia seriamente di dover guardare da casa la manifestazione francese. Incredibile, soprattutto con l’Euro allargato a 24. Si conferma squadra “da Europeo” invece la Repubblica Ceca: da quando è nata, non ha saltato una sola edizione, faticando invece quasi sempre nella corsa ai Mondiali (ha partecipato solo a quelli del 2006). (Dell'Islanda abbiamo già parlato in un articolo a parte) GIRONE B: PRATICAMENTE FATTA PER BELGIO E GALLES Passi in avanti per il Galles, che regola Cipro con 1-0 targato Bale in trasferta e pareggia in casa contro Israele, attuale proprietaria della terza piazza del girone. Alla festa per lo storico sorpasso ai danni dell’Inghilterra nel ranking Fifa non segue ancora quella della qualificazione, ma Chris Coleman dorme sonni sereni: la situazione non è ancora decisa, ma la sfida in casa contro Andorra all’ultimo turno permette di mantenere la calma ai gallesi, attesi alla prossima in casa di una Bosnia assetata di punti per qualificarsi agli spareggi (la classifica recita Galles 18, Belgio 17, Israele 13, Bosnia 11). Situazione analoga a quella del Galles per i belgi: la partita contro il fanalino di coda Andorra permetterà di far festa, senza dover ricorrere al rischiatutto contro Israele all’ultima giornata. GIRONE C: SPAGNA, CI SEI QUASI I successi contro Slovacchia (2-0: Alba e Iniesta su rigore) e Macedonia (1-0: autorete di Pakovski) mandano di fatto la Spagna agli Europei. Manca ancora l’aritmetica, ma agli iberici basta una vittoria in casa contro il Lussemburgo. Era motivo d’interesse il confronto diretto tra Slovacchia e Ucraina: con lo 0-0 di Zilina Hamsik e soci mantengono i tre punti di vantaggio e godranno di un calendario più agevole. L’Ucraina al momento sarebbe la miglior terza e guadagnerebbe il ripescaggio senza passare per i play-off, ma è ancora presto per capire chi possa spuntarla nel raffronto tra le meglio piazzate. Nei bassi fondi di questo girone (assieme al gruppo I, il più spezzato tra parte alta e parte bassa) il tema di questo settembre è stato l’intossicazione alimentare che ha colpito sedici giocatori del Lussemburgo nella trasferta a Borisov. Il Lussemburgo aveva in un primo momento chiesto il rinvio del match, ma alla fine è sceso in campo e si è dovuto arrendere alla doppietta del bielorusso Gordeichuk. GIRONE D: ALLUNGO DELLA GERMANIA Uno dei gruppi più interessanti, con la sfida a quattro tra Germania, Polonia, Irlanda e Scozia. Le sfide di questi giorni hanno delineato la classifica: i Campioni del Mondo tedeschi hanno battuto la Polonia in casa e la Scozia ad Hampden Park, in una delle gare più divertenti dell’intera sessione. Dietro la Germania, prima con 19 punti, c’è la Polonia - fresca di un 8-1 rifilato a Gibilterra - a 17. Ma i polacchi devono ancora andare in Scozia e all’ultima avranno in casa l’Irlanda in quello che potrà essere uno spareggio per il secondo posto. Gli irlandesi devono guardarsi anche dietro, perché hanno un calendario tosto (prima di andare in Polonia, ospiteranno la Germania, in cerca della qualificazione matematica) e alle loro spalle, la Scozia può ancora tentare una disperata rimonta. Certo è che la Tartan Army di Gordon Strachan si è complicata la vita andando a perdere in Georgia e lasciando per strada tre punti che tutte le rivali hanno invece ottenuto. Gli scozzesi non raggiungono la fase finale di un grande torneo dal lontano Francia ‘98 e in questi gironi di qualificazione che stanno premiando tutte le “home nations” rischiano di rimanere l’unica britannica esclusa dal party del prossimo giugno. GRUPPO E: LA SETTIMANA DI ROONEY È stato anche il settembre dell’Inghilterra, unica compagine ad aver vinto tutte le partite. La nazionale dei tre leoni è stata la prima a raggiungere la qualificazione: il 6-0 a San Marino e il 2-0 alla Svizzera hanno concesso a Wayne Rooney una meritata passerella. L’attaccante del Manchester United è ora il miglior marcatore dell’Inghilterra con cinquanta reti. Contro i sammarinesi ha agganciato il leggendario Bobby Charlton; contro gli elvetici, lo ha sorpassato. In questo raggruppamento c’è stato lo scioccante 3-2 tra Svizzera e Slovenia, con i secondi avanti di due reti all’80’ e capaci di gettare in dieci minuti partita e secondo posto in classifica, con la beffa momentanea del sorpasso dell’Estonia. Ieri sera, gli sloveni hanno almeno recuperato la terza posizione battendo 1-0 proprio gli estoni (sulla classifica di questi ultimi pesa maledettamente il pari contro San Marino), ma l’occasione buttata contro la Svizzera grida vendetta. Complimenti doverosi alla piccola nazionale di San Marino: allo 0-0 contro l’Estonia dello scorso novembre, stava per abbinare un altro punto “baltico”. In quel di Vilnius, l’1-1 contro la Lituania è sfumato nel recupero, quando Spalvis ha realizzato di tacco la rete del vantaggio. La rete di Vitaioli è comunque da ricordare: in trasferta i Titani non segnavano da quattordici anni. GIRONE F: LAFFERTY SALVA L’IRLANDA DEL NORD Una vittoria contro l’Ungheria avrebbe regalato la prima qualificazione a un Europeo all’Irlanda del Nord. È arrivato solo un pari, guadagnato al 93’ da Lafferty, che ha ripreso per i capelli il risultato e un incontro che dal sogno della vigilia si era trasformato in un incubo. La sconfitta non solo avrebbe rinviato la festa dei britannici, ma avrebbe riaperto tutto portando tre squadre (Irlanda del Nord, Romania e Ungheria) racchiuse in un sol punto. La rete dell’ex palermitanio ha rimesso tutto come prima, perché anche la Romania ha pareggiato il suo incontro. La classifica resta un rebus e recita: Irlanda del Nord 17, Romania 16, Ungheria 13. Non sono previsti scontri diretti nelle ultime due giornate, ma i magiari devono fare attenzione anche al ritorno della Finlandia che ha raccolto sei punti con Grecia e Fær Øer con due 1-0, entrambi firmati da Joel Pohjanpalo. Due parole sulla Romania, proveniente da tre 0-0 consecutivi (in Irlanda del Nord a giugno e quelli di questa tornata contro Ungheria fuori e Grecia in casa): l’undici di Iordanescu è davvero ostico e vanta la miglior difesa delle qualificazioni, con un solo gol subito, e insieme ad Austria, Galles, Inghilterra e Italia è ancora imbattuta. Lontana dai riflettori, può essere un cliente molto scomodo. GIRONE G: AUSTRIA FELIX, RISALE LA RUSSIA Operazione-sorpasso eseguita. La Russia, alle prime uscite del dopo-Capello, scavalca in classifica la Svezia e si insedia al secondo posto con due turni da giocare.  Prima prevale nello scontro diretto grazie a una rete di Dzjuba, poi vince 7-0 in Liechtenstein e ringrazia l’Austria per aver addirittura stravinto a Solna. Sicuramente dopo questi risultati aumenteranno i sostenitori del partito contro il tecnico italiano. La Svezia, dopo la miseria di questo settembre, ripartirà in ottobre con sei punti sulla carta quasi garantiti, contro Liechtenstein e Moldavia, ma ora non è più padrona del proprio destino e il secondo posto pare una chimera. Per la squadra di Erik Hamren, un suicidio bello e buono. Chi non deve più preoccuparsi è invece l’Austria: il 4-1 rifilato a Ibrahimovic consegna il biglietto aereo per la Francia ad Alaba e compagni. Gli austriaci suggellano una campagna perfetta che li ha visti vincere sette volte su otto incontri, pareggiando il rimanente. Dopo l’Europeo del 2008 ottenuto perché co-ospitante, arriva il primo guadagnato sul campo. Una qualificazione  a un grande torneo mancava dai Mondiali del 1998. GIRONE H: IL PARADOSSO DELL’ITALIA Ottiene sei punti con il minimo sforzo, l’Italia, che regola Malta e Bulgaria, entrambe per 1-0. Un po’ poco se consideriamo poi che le vittorie sono frutto di un gol di mano e di un rigore. Ad ogni modo, gli Azzurri non saranno stati belli, ma almeno hanno preso la leadership del girone. Il paradosso è che con due punti nelle prossime due uscite, la Francia sarebbe garantita. Con tre, invece, si rischierebbe di uscire (nel caso in cui dovessimo perdere contro la Norvegia). Il girone è ancora aperto nonostante i quattro punti di vantaggio sulla Croazia, che potrebbero diventare tre qualora venga restituito il punto ai croati. Croati che hanno prima pareggiato in Azerbaigian e poi perso in Norvegia, col risultato che da primi sono scivolati terzi. Gli scandinavi, ora secondi, sognano la qualificazione, sedici anni dopo quella di Euro 2000. GIRONE I: HARAKIRI DI DANIMARCA E ALBANIA Regnava l’incertezza nelle prime posizioni dell’unico girone a cinque squadre, ma l’ultima giornata ha chiarito alcune cose. Una di queste è la quasi qualificazione del Portogallo, uscito vincitore dalla partita in Albania con un gol di Veloso al 92’ (i portoghesi avevano vinto nel recupero pure in Danimarca lo scorso ottobre). La sconfitta lascia gli albanesi in terza posizione: l’eventuale sorpasso alla Danimarca, che nel pomeriggio di lunedì aveva perso punti per strada impattando in Armenia, è rinviato. Di positivo, per il nostro De Biasi, c’è il calendario: ai danesi resta una sola sfida da disputare, per altro in Portogallo, nella gara più difficile del girone. L’Albania ha ancora due sfide e deve giocare in casa contro la Serbia (ricorderete il caso del drone all’andata) e in Armenia: il gap di un punto, si può ancora colmare, nonostante la mazzata psicologica della sconfitta in extremis contro i lusitani. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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