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La A che verrà / La prima volta del Frosinone tra i grandi

La A che verrà / La prima volta del Frosinone tra i grandi

Redazione

18.08.2015 ( Aggiornata il 18.08.2015 15:00 )

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Matricola assoluta in Serie A ma che appare tutt’altro che sprovveduta, sia a livello tecnico che soprattutto a livello societario. Non si spiegherebbe altrimenti sennò l’ascesa compiuta a piccoli passi e iniziata con una prima affermazione nazionale a livello di Allievi. Guarda caso ad allenare quei giovanissimi talenti vi era Stellone, poi promosso alla prima occasione a guidare i “grandi”. Il salto in B fu assorbito in men che non si dica con i ciociari pronti da subito a inserirsi in zona playoff, fino alla conquista della massima serie, avvenuta dopo un campionato vissuto a inseguire il totem Bologna. Meritatissima l’affermazione del Frosinone che ora intende, sulla falsariga di Chievo e Sassuolo proseguire con naturalezza il cammino tracciato. Per farlo però ha dovuto sconvolgere l’organico, ricorrendo a elementi di esperienza e spessore in ruoli chiave. Ecco spiegati gli arrivi di Rosi e Diakitè in difesa, dello svizzero Pavlocic sulla sinistra e dei giovani talenti Leali, Chibsah, Verde e Longo, tutti con alle spalle qualche esperienza in serie A. Ma sembrano pronti a contribuire al meglio anche alcuni eroi della promozione come l’insuperabile Blanchard, il metronomo Gucher, l’enfant du pays Paganini e gente che sembrava persa per il grande calcio come Soddimo e Dionisi. LA STELLA: DANIELE VERDE Il confine tra stella e scommessa in questo caso è parecchio labile, proprio perché molti nomi devono ancora consacrarsi. Sulla carta però questo ruolo potrebbe spettare al fantasista Verde, prodotto del vivaio della Roma che all’esordio in A ha mostrato grande personalità. LA SCOMMESSA: SAMUELE LONGO Potrebbe essere questa l’ultima prova d’appello per Samuele Longo, da sempre considerato dagli addetti ai lavori come uno degli attaccanti più promettenti del panorama nazionale. A 23 anni è ora però di iniziare a buttarla dentro e sfoderare maggiormente gli artigli. L’ALLENATORE: ROBERTO STELLONE L’ex bomber del Torino Stellone si può definire un predestinato, avendo vinto in ogni categoria, dalle giovanili ai professionisti. Salvarsi quest’anno equivarrebbe a uno scudetto ma il mister ha azzardato addirittura che l’obiettivo potrebbe essere raggiunto senza particolari affanni. COSA MANCA Inevitabilmente due fattori che potrebbero pesare all’impatto con la nuova realtà: l’esperienza e la qualità dell’organico. Componenti che magari verranno ben compensate dall’entusiasmo e dalla motivazione. LA SQUADRA TIPO (4-4-2) Leali - Rosi, Diakitè, Blanchard, Pavlocic - Verde, Chibsah, Gucher, Paganini - Longo, Dionisi. Gianni Gardon giannivillegas.wordpress.com

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