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Perisic, Kovacic, Mandzukic: tutti pazzi per la Croazia

Perisic, Kovacic, Mandzukic: tutti pazzi per la Croazia

Redazione

17.08.2015 ( Aggiornata il 17.08.2015 14:55 )

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Un paese modesto per numero di abitanti, ma che riesce a giocare a calcio ricalcando, per certi versi, la storia dell'Uruguay. La Croazia è ormai da qualche anno alla ribalta mondiale o, se vogliamo essere più precisi, ritornata perché la generazione principe fu quella del '98, quella del terzo posto al mondiale francese, di Davor Suker e del suo titolo di capocannoniere. Oggi presenta talenti purissimi, alcuni che gravitano già da qualche anno nella cerchia degli illuminati, altri che hanno le carte in regola per raggiungere gli amici. In queste ultime ore sta tenendo banco il caso di Mateo Kovacic, che l'Inter è a un passo dal cedere al Real Madrid. I  circa 35 milioni che la società dovrebbe ricavare dall'operazione serviranno a finanziare, per la gioia di Roberto Mancini, la possibile entrata di un altro croato, Ivan Perisic, messosi in mostra durante l'ultima di Bundesliga dopo aver siglato la prima rete del Wolfsburg nella vittoriosa sfida contro il Francoforte. E un fantastico interprete della maglia a scacchi bianca e rossa è anche il rinforzo di gennaio, Marcelo Brozovic, arrivato dalla Dinamo Zagabria (ex squadra di Kovacic) in prestito con obbligo di riscatto. Tanti i viaggi di Massimiliano Mirabelli - capo degli osservatori nerazzurri - nella capitale croata. Nella Dinamo gioca il prossimo talento che, in tutta probabilità, vedremo in un club di livello: Marko Pjaca, esterno d'attacco da tempo osservato da Bologna (si parlò di un'offerta da 10 milioni di euro, ma l'entourage del giocatore smentì tutto) e Milan. Del 20enne è bene ricordare una cosa, che esula dall'aspetto calcistico. Durante un'intervista a un portale croato dichiarò di regalare l'intero stipendio ai genitori ("È giusto così perché vivo ancora con loro") e di recarsi all'allenamento con un'utilitaria ("Le macchine costose? Certo, mi piacciono. Come a tutti i ragazzi della mia età. Ma per quelle ci sarà tempo"). Qualcuno dovrebbe prendere appunti. La Fiorentina cede Gomez, la Juventus Tevez. I viola prendono Kalinic, i bianconeri Mandzukic. Quest'ultimo lo conosciamo abbastanza, già da quando fissò il risultato in pareggio nella sfida contro l'Italia all'Europeo del 2012. Poi il passaggio al Bayern con annesso triplete e all'Atletico Madrid, dove rimane per un solo anno, rimpiazzato dal colombiano Jackson Martinez. L'acquisto dei Della Valle - esordio con gol in amichevole - stava invece rischiando di vincere l'Europa League con il Dnipro, sfida poi risolta dal neo-milanista Carlos Bacca. Sorvolando sui non entusiasmanti Strinic e Badelj, i 'nuovi' dello scorso anno, merita un cenno Šime Vrsaljko, terzino del Sassuolo e parte integrante dell'infelice spedizione croata al Mondiale di Rio, coccolato da Inter e Napoli. Questo è quello che succede in Italia perché, se andiamo a guardare all'estero, bisognerebbe parlare di Luka Modric e di Ivan Rakitic, della loro importanza per Real Madrid e Barcellona. E non basterebbe una stagione intera di calcio, da un'infima amichevole di agosto alla finale di Saint-Denis del prossimo Europeo, per elencare tutti i motivi. @damorirne

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