Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Bandiere al vento / Tony Adams

Bandiere al vento / Tony Adams

Redazione

31.07.2015 ( Aggiornata il 31.07.2015 08:00 )

  • Link copiato

Il gioco del calcio è in perenne movimento. Di definitivo, ormai rimane poco. Una delle ultime sicurezze rimaste è data da quei pochi calciatori che, in tempi di contratti non rispettati e capricci economici, restano fedeli ad un solo club. Da poco, alcuni di questi hanno lasciato i propri storici colori ed è tuttora difficile immaginarli altrove: parlo dei vari Casillas, Xavi, Gerrard, Schweinsteiger. Le cosiddette bandiere, più frequenti in passato rispetto ad oggi, suscitano da sempre rispetto ed ammirazione. Ecco a voi una piccola serie che rispolvera alcuni one-club men. Cominciamo con Tony Adams, storico difensore dell'Arsenal. Un grande difensore centrale, tra i migliori mai espressi dal football britannico. Capitano e baluardo arretrato dell'Arsenal per quasi vent'anni, Tony Adams è stato grande sul campo e debole fuori. Finché l'uomo ha fatto un incontro fondamentale. Ed ha invertito davvero la rotta. Anthony “Tony” Adams nasce nel sobborgo londinese di Romford il 10 ottobre 1966. Statura imponente (1 metro e 93), ottima tecnica individuale e naturale predisposizione al gioco aereo ne fanno dagli esordi uno dei difensori centrali inglesi più interessanti. La sua squadra, destinata a rimanere l'unica, è l'Arsenal. Debutta in prima squadra nel 1983 a 17 anni appena compiuti, e diventa titolare fisso a partire dalla stagione 1985-86. L'incredibile carisma e la sicurezza del giovane Adams lo portano ad indossare la fascia di capitano a soli 21 anni: non la lascerà più. Con i compagni difensivi Dixon, Bould e Winterburn compone la storica terza linea dell'Arsenal votata all'applicazione quasi maniacale del fuorigioco, voluta da Graham. Non solo offside, ma anche trofei. I biancorossi, con Adams al centro della retroguardia, conquistano 4 campionati, 3 Coppe d'Inghilterra, 2 Coppe di Lega, 3 Charity Shield e la Coppa delle Coppe 1994 contro il Parma. Adams fa parte stabilmente anche della Nazionale inglese, con cui colleziona 66 presenze e 5 reti (partecipa agli Europei 1988, 1996 e 2000, oltre che al Mondiale 1998). Ma nonostante i successi sul campo, Tony è in lotta da anni con i demoni, di nome Alcol e Droga. Nel 1991 sconta 58 giorni di carcere per guida in stato di ebbrezza. Quando nel 1996 arriva sulla panchina dell'Arsenal Arséne Wenger, Adams è un campione disperato. Si confida e si affida al suo nuovo allenatore, i cui programmi salutistici aiutano il difensore a rimettersi in carreggiata e di fatto gli allungano la carriera. Rende pubblica la sua condizione, descritta anche in un'autobiografia di grande successo. Da quel momento inizia la sua seconda vita: si ritira nel 2002, diventando poi promotore di iniziative sociali contro le dipendenze ed infine allenatore di Wycombe, Portsmouth ed in Azerbaigian nel Qabala. Nel 2011, all'esterno del nuovo Emirates Stadium, viene scoperta anche la sua statua quale leggenda dell'Arsenal. Fabio Ornano

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi