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Il recupero di Jovetic, l'affascinante scommessa dell'Inter

Il recupero di Jovetic, l'affascinante scommessa dell'Inter

Redazione

27.07.2015 ( Aggiornata il 27.07.2015 18:33 )

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Al fianco di Icardi, dietro le due punte, o al limite centravanti, come lo aveva utilizzato a Firenze Vincenzo Montella: l’acquisto di Stefan Jovetic consegna all’Inter e a Mancini, un attaccante duttile, che nel reparto offensivo può fare praticamente tutto. Il venticinquenne montenegrino può essere davvero utile alla causa nerazzurra: tecnicamente non si discute, bisogna vedere però quale Jovetic approda a Milano, se quello esplosivo ammirato a Firenze o se quello acciaccato e che nella Manchester biancoceleste non è riuscito ad emergere. I due anni in Inghilterra sono da archiviare il prima possibile, per Jo-Jo. Presenze, poche: sommando i due anni all’Etihad Stadium, non viene fuori un campionato intero (17 nel 2013-14, 13 nel 2014-15). Reti, poche anche quelle: otto in tutto. Acciacchi, tantissimi, tanto da farlo scivolare immediatamente nelle retrovie nei ranghi della squadra. Al primo anno, concluso con la vittoria del campionato e della Coppa di Lega, tutte le altre stelle dell’attacco (Agüero, Dzeko, Negredo) hanno collezionato più presenze. Idem gli altri centrocampisti offensivi, da Jesus Navas a Nasri, da Silva a Yaya Touré). Non meglio è andata lo scorso anno, quando alla corte di Pellegrini si è aggiunto in corsa d’opera anche l’ivoriano Bony, che ha aumentato la concorrenza interna, riducendogli sempre più lo spazio (è stato tagliato anche dalla lista Uefa di febbraio). L’offerta dell’Inter è stata una liberazione un po’ per tutti. Per i Citizens, che si liberano di un esubero; per il giocatore, che torna nel campionato dove aveva fatto vedere le cose migliori e che trova una realtà diversa e a lui più congeniale; per l’Inter, che completa il reparto con un giocatore di qualità e pagato poco (tre milioni pre il prestito biennale, dodici per il riscatto. Al giocatore invece vanno 3,2 milioni a stagione). È una scommessa, certo, ma affascinante. Parliamo d’altronde di un giocatore che ha bruciato molte tappe (a 17 anni si prese la fascia da capitano del Partizan Belgrado, si affermò giovanissimo come uno dei giocatori più promettenti del panorama europeo, approdò alla Fiorentina con umiltà, e al Franchi migliorò anno dopo anno, resistendo anche alla brutta pagina del crociato rotto, che lo tenne fuori per l’intera annata 2010-11), si è caricato sulle spalle la nazionale montenegrina e ha indotto gli inglesi a pagare 26 milioni di euro per il suo cartellino. Nei due anni di Manchester, il vero Jovetic non si è mai visto. Speriamo di poterlo riammirare a Milano. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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