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Redazione

26.06.2015 ( Aggiornata il 26.06.2015 12:48 )

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Nessuno più di Joseph Blatter ha la possibilità di guadagnarsi la maggioranza dei voti dei 209 paesi affiliati alla FIFA, quindi dopo tre settimane di riflessione il 79enne presidente della federazione mondiale ha deciso nella sostanza di rimangiarsi le dimissioni (che poi dimissioni non erano, ma soltanto un annuncio di dimissioni) date in seguito all'operazione dell'FBI che ha portato all'arresto di sette alti dirigenti e a metterne nel mirino molti altri. Fra i quali non ci sarebbe Blatter, che però da vecchia volpe ci penserà mille volte prima di programmare un viaggio negli Stati Uniti (al di là del fatto che quasi tutti gli arresti siano stati eseguiti sul suolo svizzero) o anche soltanto in Canada, al punto che la sua presenza alla finale di Coppa del Mondo femminile è in dubbio: una cosa incredibile, trattandosi pur sempre del presidente della FIFA. Va detto che in quanto cittadino svizzero Blatter sarebbe protetto dall'estradizione verso gli USA da un trattato bilaterale, ma insomma, non si sa mai. Il primo scoop sul ripensamento era stato fatto dagli svizzeri del Schweiz am Sonntag, grazie un ex collaboratore di Blatter, Klaus Stöhlker, poi è arrivato il Guardian, da sempre molto attento (e non soltanto perché inglese) alle vicende FIFA ed infine lo stesso Blatter, che intervenendo all'inaugurazione del nuovo museo FIFA a Zurigo si è messo a scherzare con cronisti e curiosi: "Non sono ancora pronto per un museo, nemmeno per il museo delle cere. Non ho dato le dimissioni, ho soltanto rimesso il mio mandato a un congresso straordinario". Quel congresso che avrebbe dovuto sancire l'inizio dell'era Platini e di una nuova centralità dell'Europa a dispetto dei votifici centroamericani, africani e asiatici. Nulla è ancora deciso, ma è chiaro che con un Blatter deciso a rimanere in sella in prima persona, senza ricorrere a pupazzi dall'aria 'nuova', il quadro della situazione è molto diverso rispetto a pochi giorni fa. Riproponendo la domanda chiave: fino a quando i più ricchi saranno disposti a farsi governare, oltretutto con governanti corrotti, dai più poveri? Twitter @StefanoOlivari

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