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Pozzecco da espulsione

Pozzecco da espulsione

Prima sconfitta dell'Italia al Mondiale, contro la Repubblica Dominicana di Towns e con la svolta della partita dopo l'uscita dal campo dell'allenatore azzurro. Comunque per il passaggio del turno basterà battere le Filippine...

Stefano Olivari

27.08.2023 18:33

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L’Italia di Pozzecco ha compromesso il suo Mondiale perdendo contro una Repubblica Dominicana che al tifoso generalista non dirà molto ma che per valori tecnici è dello stesso livello degli azzurri. Fra una stella NBA come Towns, che nella prima parte della partita dormiva ma nella seconda ha spiegato pallacanestro, Montero che è stato uno dei migliori giocatori dell’ultima ACB, cosi come il formidabile tiratore Feliz, e il livello fisico degli altri si sapeva che sarebbe stata una partita dura, l'unica perdibile del girone. Ed è stata persa.

La squadra di Garcia sarebbe stata battibile soltanto da un’Italia ispirata in attacco e non da quella che ha sparacchiato da tre (24%, meglio che con l'Angola ma sempre male considerando la buona qualità media dei tiri) e costruendo per un tempo anche bene, ma che rotti i giochi ha avuto pochissimo da Fontecchio e dagli altri in grado di inventare canestri estemporanei. Quanto a Pozzecco, l’espulsione (per doppio tecnico, anche se solo uno era suo personale mentre gli altri due erano stati dati alla panchina in generale, il secondo di questi due ha fatto scattare l'espulsione per il capoallenatore che comunque era il più esagitato) sta diventando un grande classico ed in questo caso l’aggravante è che è avvenuta a 2'20" dalla fine secondo quarto, con un’Italia che non stava giocando come all’inizio ma era in controllo della situazione con Towns fuori partita. Insomma, non la famosa espulsione motivazionale, comunque discutibile, ma un’ingenuità pura.

Difficile dire cosa ci sia stato di Casalone nella zona 2-3 che nel terzo quarto ha scavato il solco fra la Repubblica Dominicana e l’Italia, rendendo vana la disperata rimonta azzurra, ma certo è che nessuna squadra dell’universo può fare a meno dell’allenatore, nemmeno di un players' coach come Pozzecco. Poi l’Italia non è certo fuori dal Mondiale, anzi battendo martedì le modeste Filippine avanzerà al turno successivo proprio insieme alla squadra di Garcia, però portandosi dietro la sconfitta, in un girone dove si troverà (troverebbe) la solita Serbia e probabilmente Porto Rico, che ha beneficiato del suicidio di un ottimo Sud Sudan in quella che finora è stata la partita più interessante del torneo. In altre parole la sconfitta contro Towns e compagni rende molto più difficile il passaggio ai quarti, con vista sulla qualificazione olimpica.

Dopo due partite è assurdo trarre conclusioni, ma si scrive e commenta nel presente, non nel futuro, quindi dopo Angola e Repubblica Dominicana alcune cose si possono già dire. La prima è che l’Italia dal punto di vista tattico è esattamente quella che ci si aspettava: protezione dell’area per mascherare la differenza di taglia con gli avversari che spesso c’è (con i dominicani sicuramente sì), con conseguente scommessa su basse percentuali da tre dagli angoli ma non soltanto, e per la parte offensiva creazione di un vantaggio da parte dei tre tenori (consistente Melli, sufficiente Polonara, Fontecchio bene solo in difesa) o delle guardie a rotazione, per un tiro da tre o un canestro di lettura.

La seconda considerazione è che il vero problema dell’Italia non è la mancanza di un centro, che nella pallacanestro moderna non è obbligatorio, ma di guardie complete, con attitudini non da gregari o specialisti: grande occasione per Spagnolo, che nei pochi minuti giocati non l’ha però sfruttata, divorato dalla tensione. La terza è che l’Italia è un buon ambiente, che anche per le caratteristiche dei giocatori (valeva già ai tempi di Sacchetti) vive di entusiasmo e di emotività: più facile il partitone eroico contro Serbia o Francia che l’impegno con una pari grado come la Repubblica Dominicana, dovendo trovare contromisure sportive in una giornata no sotto vari aspetti.

E adesso? La vittoria dell’Angola sulle Filippine, unita alla sconfitta azzurra di 5 con i dominicani ed alla vittoria sempre azzurra di 14 sull’Angola, dice che martedì all’Italia basterà battere i padroni di casa, anche di un punto, per essere sicura del passaggio del turno. Fra l'altro giocherà anche dopo Angola-Repubblica Dominicana, con tutto quel che ne consegue. Prevedibile il tiro a Pozzecco, quando è stato scelto proprio in quanto Pozzecco. Certo è che farsi espellere per protestare contro un fallo di sfondamento non fischiato a Towns su Ricci, a 2'20" dall'intervallo e mentre si è sopra 37-31, va oltre il pozzecchismo medio. La sua Italia ha comunque un'anima, il Mondiale è compromesso ma non finito.

stefano@indiscreto.net

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