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Tonino Zorzi il nostro senior coach

Addio ad un allenatore, ma anche giocatore, che in mezzo secolo si era guadagnato l'ammirazione dei colleghi e di chiunque amasse la pallacanestro. Varese e Reyer le squadre della vita, in una carriera in cui è mancata la grande occasione...

Stefano Olivari

19.08.2023 15:41

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Tonino Zorzi ci ha lasciato a 88 anni, tutti vissuti al massimo tranne purtroppo gli ultimi, e la pallacanestro italiana può soltanto dirgli grazie per ciò che ha fatto da grande giocatore, soprattutto nella Varese degli anni Cinquanta, e grande allenatore, la veste in cui quasi tutti noi lo abbiamo conosciuto. Da guardia, emersa nella sua Gorizia, con tanti punti nelle mani aveva vissuto a Varese l’inizio dell’epopea dell’Ignis di Borghi, con il primo scudetto nella storia del club (1960-61) con la squadra di Gatti, Vianello, Maggetti e Gavagnin allenata da Enrico Garbosi.

Poi da allenatore, carriera iniziata a 27 anni davvero per vocazione dopo essersi ritirato quando era al massimo, tantissime squadre in tutta Italia, con le gemme della Coppa delle Coppe vinta nel 1970 alla guida della Fides Napoli e delle cinque promozioni nel massimo campionato. Oltre a quelle con Reggio Calbria e Pavia ben tre con la Reyer Venezia che insieme a Varese è stata la squadra della sua vita e che guidò nella memorabile stagione 1980-81, quando in A2 (!!!) la sua rosa era composta da Spencer Haywood, Carraro, Della Fiori, Serafini, Gracis, Grattoni, Silvestrin e Drazen  Dalipagic... Tanto forzati quanto inevitabili i paragoni con la pallacanestro di oggi…

Zorzi era uno degli allenatori più rispettati dai colleghi, al punto da avere sdoganato in Italia la figura del senior coach: ciò che Recalcati è oggi per Pozzecco, per dire. La figura di Zorzi, lontano dalla pallacanestro attiva dal 2011, non si può comunque sintetizzare con un elenco di record, pur notevoli (le 1.073 panchine in Serie A su tutti), ma bisogna pensare alla considerazione dei suoi contemporanei, allenatori e giocatori. Meno simpatico era ai dirigenti dei grandi club, perché in quasi mezzo secolo da tecnico mai, e ripetiamo, mai, ha avuto in mano una squadra da alta classifica, non si dice da scudetto: anche nella pallacanestro quando si viene etichettati come maghi di provincia, con tanto di soprannomi (il famoso 'Paron', come Nereo Rocco, fu invenzione di Claudio Pea), è difficile fare il salto di qualità.

Fra chi lo ha apprezzato di più di sicuro c'è l'immenso Sandro Gamba, ‘nato’ come suo marcatore manesco in antichi Simmenthal-Ignis, poi diventato suo grande amico e suo capoallenatore nell’Italia alllo sfortunato Mondiale del 1990 ed all’Europeo del 1991 concluso con l’argento. Tanti gli allenatori dei quali Zorzi è stato maestro, fra quelli conosciuti anche dai giovani ci piace citare Caja e Vitucci. Addio ad un uomo che alla pallacanestro ha dato tanto e dalla pallacanestro ha ricevuto tanto, ma un po’ di meno del dovuto. Ma non se l'è presa più di tanto, come ha raccontato bene nella sua autobiografia 'La mia Itaca'. 

stefano@indiscreto.net

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