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L'Italia mondiale di Pozzecco© LAPRESSE

L'Italia mondiale di Pozzecco

I 12 per Manila, il superlavoro di Melli e le speranze dell'Under 16.

Stefano Olivari

14.08.2023 ( Aggiornata il 14.08.2023 21:26 )

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Guglielmo Caruso e Tomas Woldetensae sono stati i due tagli di Pozzecco per arrivare ai 12 che giocheranno il Mondiale asiatico a partire dal 25 agosto. Tagli che si aggiungono a quello di Visconti e all’essersi chiamato fuori di Mannion. Quindi, per esprimersi come negli anni Ottanta, gli azzurri al Mondiale avranno come playmaker Spissu, Pajola e Spagnolo, con Spagnolo che guardando le amichevoli sembra il più in palla, come guardie Tonut e Procida, come ali piccole Fontecchio e Datome, come ali grandi Polonara, Severini e Ricci, come centri Melli, che ovviamente non è un centro ma ormai come se, e un Diouf anche lui cresciuto molto e nell’immediato più utile di Caruso.

Insomma, l’Italia andrà dove la porteranno Fontecchio, un Polonara neovirtussino in ricostruzione dopo un anno un po’ così, ed un Melli a cui si chiederà un superlavoro, con Spagnolo sorpresa annunciata e quindi non sorpresa. A parte Datome ai saluti i grandi vecchi della generazione d’oro, che peraltro mai è arrivata in semifinale ad una manifestazione nell’arco di 15 anni, non hanno potuto o voluto venire, e Pozzecco è senz’altro più contento così anche se non lo può dire. Così come non può dire che era stato tirato in mezzo alla fallita operazione Banchero, partita anni prima del suo arrivo. La pallacanestro italiana è questa e non è neppure così male, visto che è realistico pensare che passato il primo girone con Filippine, Angola e Repubblica Dominicana si trovi poi nel secondo con Serbia e magari l'interessante Sud Sudan. Al di là del fatto che negli ultimi anni gli azzurri abbiano battuto anche una Serbia con Jokic e Micic, che al Mondiale non ci saranno, i quarti di finale sono un sogno con fondamento nella realtà. Poi l’eventuale impresa la decideranno gli incroci, ma arrivando secondi nel secondo girone è quasi sicuro poi trovare gli Stati Uniti di Kerr e Banchero. Sulla carta l’Italia di Pozzecco è una squadra vera, ed in un torneo dove molti dei migliori non ci sono potrebbe stupire.

L’impresa è stata sfiorata a Skopje dall’Under 16 di Mangone, arrivata alla finale dell’Europeo di categoria, perdendola contro la Spagna. Una manifestazione con numeri interessanti (guardandola sul canale YouTube della FIBA insieme ad altre 250.000 persone) ma soprattutto con italiani interessanti, al di là di medaglie che possono significare poco. Una conferma Perez sottocanestro, anche se la finale l’ha giocata sotto i suoi standard (con la Francia in semifinale invece fantastico) è stato inserito nel miglior quintetto della manifestazione, ancora solidissimo e trascinatore Garavaglia, ai livelli della partita contro la Germania, bravo il predestinato Mathis che è molto più dei suoi crossover, peccato che la partita decisiva Lonati, dell’Olimpia Milano come Garavaglia, non abbia potuto giocarla. Segnali di vita, senza gridare al miracolo ma anche senza regalare passaporti.  

stefano@indiscreto.net

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