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2022 Fuga dalla Russia

2022 Fuga dalla Russia

In questa puntata di Guerin Basket: il secondo quintetto di Milano, Mannion rivitalizzato, il trio di Brescia, vita a Venezia, le rotazioni di Martino, l'Eurolega della Virtus Bologna e le occasioni di guerra. 

Redazione

07.03.2022 ( Aggiornata il 07.03.2022 14:39 )

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La ventunesima giornata di campionato va in soffitta con Milano al comando dopo aver battuto Tortona a domicilio, grazie a una prova super di quello che coach Messina ha definito il secondo quintetto, riferendosi alle prove di Alviti e Baldasso, capace non solo di dare minuti di riposo a Rodriguez ma di saper essere incisivo su entrambi i fronti del campo, facendo ruotare la squadra e portando punti pesanti. Per Tortona una sconfitta che inizia nel secondo periodo e matura nella seconda metà della gara, quando la squadra perde giri in attacco e Macura, fino a quel momento immarcabile, si spegna fino a non incidere più sulla partita.

Buona prova della Virtus Bologna, cui la nazionale ha restituito un Mannion rivitalizzato, che vince contro Napoli, che nelle ultime settimane ha inserito in roster l’esperienza di Vitali e la voglia di emergere di Totè, ma che ha un record di una vinta e cinque perse nelle ultime sei partite giocate. Per la Virtus solo buone notizie quindi, in vista dell’esordio di Hackett e della propensione a spendere ancora sul mercato, rivelata nelle ultime dichiarazioni di proprietà, coach e presidenza.

Continua il momento d’oro (in campionato) di Brescia, che strappa una importantissima vittoria sul campo di Brindisi, grazie al trio Mitrou-Long, Petrucelli, Laquintana, capaci di 63 punti in tre e a una furiosa reazione nell’ultimo periodo, chiuso con il parziale di 34 a 24. Ennesimo passo falso per Brindisi, con l’attenuante di aver incontrato una delle squadre più in forma e capaci del campionato, ma soprattutto con la speranza di un ritorno sul mercato a completare il roster prima dello sprint playoff.

Segnali di vita dalla laguna, con Venezia alla seconda vittoria consecutiva (dopo quattro sconfitte), stavolta  contro la favorita Trieste. Per De Raffaele buone prestazioni di Brooks e Theodore, mentre sembrano ancora in ombra Bramos e Daye, con Tonut a riposo dopo l’infortunio occorso in nazionale. Brutta partita per la squadra di Ciani, poco reattiva a rimbalzo, e poco produttiva in attacco (e i 10 punti messi insieme dalla panchina non possono bastare per difendere il campo di casa contro una squadra esperta come la Reyer).

Torna alla vittoria (e non succedeva da tempo) la Fortitudo sul campo di Treviso, al termine di una partita durata 45 minuti, durante la quale Martino ha mandato in campo solo 8 giocatori, di cui 2 a spartirsi 8 minuti complessivi, venendo ripagato da 84 punti segnati dal quintetto base. Una vera battaglia, in cui l’unico italiano a iscriversi a referto è stato Procida, tra i migliori marcatori assieme a Benzing e Frazier. Un segnale o poco più, ma pur sempre qualcosa da cui ripartire per cercare di salvare una stagione che finora è stata davvero povera di soddisfazioni.

Neanche il rientro di Molin dall’Islanda (dove era rimasto bloccato per Covid, a seguito della nazionale) ferma il momento no di Trento, in vera caduta libera verso la zona bassa della classifica e alla sesta sconfitta consecutiva. Sulla panchina opposta, il suo collega in nazionale Bucchi festeggia il rinnovo di contratto, firmato con Sardara, con una vittoria che porta Sassari all’ottavo posto, in compagnia dell’ormai inarrestabile Varese (quinta vittoria in sei partite), vittoriosa contro Cremona, ora ultima da sola in fondo alla classifica.

Altra sconfitta per Pesaro, questa volta sul campo di Reggio Emilia, con la squadra di casa che dopo un secondo quarto da dimenticare, si ricompatta in difesa togliendo spazio e aria agli avversari, e rispedisce Pesaro nelle acque basse della classifica. Un bel successo per Reggio Emilia, al quarto posto in classifica, ancora in corsa nella Fiba Europe Cup, e nel bel mezzo di una stagione che, al di là dei proclami precampionato della presidentessa Veronica Bartoli (sogno uno scudetto come la Reyer), sembra al di sopra delle aspettative. Guardando il roster a disposizione di coach Caja, capace di rigenerare Cinciarini, dopo gli anni di Milano e di barcamenare un gruppo poco numeroso tra un dignitosissimo campionato e una altrettanto dignitosa partecipazione alla FIBA Europe Cup, con le sue lunghissime trasferte, per di più in epoca di Covid, non si spiegano le divergenze che sembra stiano allontanando irreparabilmente Caja, che si è sempre detto innamorato della sua squadra, e la dirigenza di Reggio, Bartoli in primis. Divergenze che secondo i ben informati, avrebbero già avuto come effetto la sostituzione del coach per la prossima stagione.

In settimana Ettore Messina, coach di Milano, aveva parlato della necessità dell’Eurolega, di prendere posizione, di schierarsi nella guerra tra Russia e Ucraina, senza prendere decisioni “pilatesche”, in un momento in cui i fatti evolvono così velocemente, dando invece un segnale forte. Nello stesso tempo l’AD della Virtus Bologna, ha dichiarato che se il board dell’Eurolega bloccherà definitivamente e poi espellerà le squadre russe dal proprio campionato, per la Virtus ci potrebbero essere delle possibilità di essere inserita nella entry list del prossimo anno. A prescindere dai risultati dell’Eurocup. Al di là del fatto che pare normale che il presidente di una delle squadre più ricche del nostro campionato, dimostri l’ambizione della sua società nel voler competere nel più importante campionato europeo, e sostenga il discorso mostrando una notevole capacità di spesa, ingaggiando Daniel Hackett proveniente, dal CSKA e trattando anche Tornike Shengelia per il finale di stagione, non c’è dubbio che la fuga di questi giorni dei top player dal campionato russo ridisegnerà i rapporti di forza tra le squadre, italiane e non solo.

Nelle ultime ore in Italia arrivati D’Angelo Harrison (Brindisi, proveniente dall’Ucraina) e Adas Juskevicius (Cremona proveniente dalla Russia), oltre al già citato Hackett e al probabile arrivo di Shengelia. Giocatori di qualità, inarrivabili prima dell’inizio del campionato, che avranno modo di far bene. Ma solo se inseriti all’interno di una pianificazione o comunque di una progettualità, venendo meno la quale, si finirà per mettere in campo giocatori non integrati nella squadra, rischiando di essere addirittura controproducenti.

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