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Slokar, Diawara e l'usato insicuro

Slokar, Diawara e l'usato insicuro

Redazione

03.01.2017 ( Aggiornata il 03.01.2017 11:51 )

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Anno nuovo, vita nuova: ma mica tanto. Il campionato è quasi al giro di boa e, come lo scorso anno, a guidare la classifica è Milano (ma da sola), con poca autorità, seguita ma non inseguita da Venezia, Avellino e Reggio Emilia. Squadre che faticano a esprimere gioco o a mantenere una costanza di rendimento quantomeno accettabile. La stessa Milano, pur essendo prima in Serie A e con due sole sconfitte, viene definita in crisi, con un ultimo posto in Eurolega che misura la reale distanza tra il nostro basket e quello di oltre confine. Una crisi che sembra innanzitutto societaria, con Gentile mandato via per sfinimento delle parti, ma di fatto oggetto estraneo alla squadra 5 minuti dopo aver vinto l’ultimo scudetto, Cerella ceduto e ripreso per sventolare asciugamani, Raduljica in cerca di qualcuno che, come Djordjevic in nazionale, lo prenda per il collo invece di consolarlo a ogni time out e con Repesa che viene dato per partente dopo ogni legnata presa in Eurolega (e fanno otto di seguito) e ultimamente pure in campionato. Proli continua a dire che nulla cambierà e che la squadra rimarrà quelle che è fino alla fine della stagione. Sicuramente non ha senso cambiare tanto per fare ma, fallita l’Eurolega, e con l’esame Coppa Italia (o Final Eight, che meglio si adatta all’altisonante LBA) alle porte, l’ennesima ricostruzione potrebbe iniziare in anticipo rispetto ai prossimi playoff (sempre che Armani non si stanchi del giocattolo). Al capezzale delle società in crisi (che se lo possono permettere) giungono giocatori con tanto passato, presente incerto e buio pesto sul futuro ma che, nella mente di general manager e presidenti, dovrebbero in qualche modo risollevare le sorti di squadre mal costruite o falcidiate dagli infortuni. Giocatori già visti nel nostro campionato, anni fa, in grado di dare esperienza, sicuramente, ma pochissimi minuti (forse) in una pallacanestro dove si punta tutto su atleticità, difesa fisica e gioco appena accennato in attacco. Ecco quindi Erazem Lorbek allenarsi a Cantù per una quindicina di giorni prima di andare a Limoges, Uros Slokar, poliglotta pivot trentatrenne sloveno capacissimo ma, appunto, vicino al termine di una carriera molto lunga e fisicamente logorante, trovare un ingaggio sempre a Cantù e infine Diawara calcare il parquet del palaMaggiò, per provare a trovare un contratto e tornare per l’ennesima volta nel nostro paese. Si cercano esperienza e leadership o si sta raschiando il fondo del barile? Non si sta parlando di stelle NBA (nel 1989 nel ruolo di pivot, la Fortitudo Bologna mise sotto contrato Artis Gilmore, 39 anni, ma spesi giocando sui parquet di Colonels, Bulls, Spurs e Celtics, per dire) ma di giocatori al termine di dignitose carriere (Diawara in NBA fino al 2010 ci ha pure giocato), il cui ingaggio, probabilmente non fa altro che certificare la pochezza tecnica del nostro campionato. La LBA ha uno sponsor! Non Beko, non Peugeot e neanche Ubi: Poste Mobile ha sposato la serie A e le final Eight di basket fino al 2019, tre anni che daranno, si spera, un po’ di tranquillità alla Federazione. Le cifre non sono note, si parla in egual misura di centinaia di migliaia di euro come di un paio di milioni, ma importante finalmente è aver trovato un marchio che investa nel basket. L’amministratore delegato Santini ha parlato di identità di valori e di mission in comune. C’è da pensarci su, ma i soldi intanto vanno benissimo. Da Cipro giungono notizie sulla liberazione di Gerasimenko, il patron di Cantù, scomparso da qualche giorno dalle scene. Non si trattava di rapimenti o fughe, ma di guai che il magnate ha con la giustizia russa che lo accusa di una distrazione di fondi legata all’attività delle sue acciaierie (un modo elegante o quantomeno legale per dire che il presidente avrebbe fatto sparire parte dei proventi delle sue acciaierie). Proprio a Cipro, secondo la moglie (e presidente della pallacanestro Cantù) Irina, Gerasimenko si era recato per risolvere la questione, ma qui era stato trattenuto dalla polizia locale che lo aveva poi rilasciato su cauzione. Gerasimenko è atteso a Cantù per il derby con Milano, la cauzione gli è stata restituita, ma pare che stia per essere spiccato un nuovo mandato di cattura nei suoi confronti. Congiura contro un uomo ricco come dice la moglie, o evasione fiscale come dicono le autorità russe, la questione sembra molto lontana dall’essere risolta. Venezia viene letteralmente schiantata in casa da Sassari, andando sotto nel punteggio nei primi 3 quarti e riuscendo a superare i 20 punti solo nell’ultimo periodo. De Raffaele in sala stampa dà la colpa del risultato agli infortuni e al roster incompleto, cosa sicuramente vera, accennando anche che Sassari ha segnato diverse volte all’ultimo secondo o con giocatori marcati (che poi sarebbe il loro lavoro), a sottolineare anche una certa dose di fortuna degli ospiti. Sarà. Negli occhi dei tifosi però rimane lo show del Presidente Brugnaro che, data per persa la partita, in piedi in tribuna, ordina a brutto muso al suo allenatore un cambio da fare immediatamente. Sarà per poca memoria, sarà perché la partita contro Sassari dello scorso anno era costata la panchina a Vitucci, De Raffaele ha preferito sorvolare, d’altra parte il posto di lavoro è il posto di lavoro. Caserta non vince più e questa è una notizia: il derby campano va alla Sidigas Avellino che espugna il palaMaggiò dopo una partita molto combattuta. Iavazzi si era detto deluso dopo la sconfitta con Pesaro, ma le cose non sono migliorate. Fa pensare che, man mano che la Juve fa chiarezza dal punto di vista societario, perde la bussola in campionato, quasi fosse finita quella coesione che ne aveva finora moltiplicato le energie in campo. O forse Bostic e Czyz infortunati sono un prezzo troppo alto da pagare per Dell’Agnello. Forse. Milano vinche con Pesaro in casa al termine di una partita tirata durante la quale a una prestazione super, ma non sufficiente, di Jarrod Jones (29 punti per lui), Milano ha risposto con una prova corale dove il solo Cerella non si è iscritto a referto (ma probabilmente, in due minuti che è stato in campo, è riuscito a rompersi una mano: stagione no). Repesa parla di “ossigeno puro” e si gode il rientro di Macvan con i 4 italiani che all’improvviso sono diventati fondamentali. Dopo la sconfitta con Venezia, Varese di Coach Caja, subentrato a Moretti, per il quale in passato non aveva avuto parole amichevoli, perde anche a Cremona, in quella che al momento è una sfida salvezza. La vittoria porta la squadra di Lepore, altro coach subentrato in corsa, a 6 punti e complessivi e a 2 dalla coppia PesaroVarese. Il campionato è ancora molto lungo e non è tempo di sentenze (non ancora) ma Varese e Pesaro non danno cenni di ripresa, mentre Cremona una scintilla nella notte è riuscita a scoccarla. Pistoia piega in casa Reggio Emilia in una partita che di fatto dura solo per il primo periodo, dopo il quale gli ospiti non riescono a tenere la scia della banda di Coach Esposito. Ottima la prova di Pistoia ma anche troppo corta la panchina della Grissin Bon, falcidiata dagli infortuni e con Cervi e Sava poco incisivi. La vittoria contro Milano meritava una conferma che non c’è stata: a volte il cuore e la determinazione non bastano. La cura Bolshakov continua e Cantù passa sul campo di Trento, che aggancia in classifica a quota 12 punti. Il nuovo corso ha fatto particolarmente bene a JaJuan Johnson che con il nuovo coach pare tornato ai livelli che gli competono. Coach Buscaglia, che molti danno in pericolo di taglio, non riesce a dare continuità al suo campionato. Allo stesso modo Trento non riesce a trovare risposte dalla panchina e anche il gioco si esprime a fatica. Ben altro campionato, finora, rispetto alla passata stagione. L’Orlandina batte Brindisi e si ritrova alle Final Eight di coppa Italia. A fare la differenza Drake Diener, chiamato a risolvere la partita da oltre la linea dei tre punti, innestando i suoi bagliori in un’ottima prova di squadra. Brindisi perde l’occasione per mettere al sicuro le Final Eight e centrare un prestigioso traguardo di inizio stagione. Ora bisognerà giocarsela con Venezia in casa. Partita equilibratissima al PalaRuffini tra l’Auxilium e la Leonessa Brescia. Il derby tra due sorprese del campionato si risolve solo nell’ultimo quarto, a favore degli ospiti, dopo la parità quasi perfetta dei primi tre periodi. Ottime le prestazioni di Landry e Moore e perfetta la gara di Luca Vitali (ma bene anche il fratello Michele), assistman del campionato che continua a lanciare segnali a Ettore Messina e che potrebbe diventare l’unico giocatore con possibilità di giocare in 4 ruoli a disposizione del coach della Nazionale.

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