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Repesa il nuovo parafulmini

Repesa il nuovo parafulmini

Redazione

13.12.2016 ( Aggiornata il 13.12.2016 15:48 )

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Panchine. Partito Gentile l’Olimpia non pare aver risolto i propri problemi e dopo la sconfitta in Eurolega con il CSKA di Mosca perde l’imbattibilità del campionato nelle acque basse della laguna veneta, merito di una Reyer che per l’occasione sfodera il tutto esaurito, con il Palataliercio trasformato in una bolgia con tanto di insulti agli arbitri e multa finale, che in Italia non fa mai notizia. Era iniziata male la settimana, con più di 12.300 spettatori che avevano assistito alla disfatta di Milano contro una delle squadre più forti dell’Eurolega, ma priva delle sue punte di diamante De Colo e Teodosic. Milano aveva tenuto botta per i primi due quarti, chiusi in vantaggio, ma aveva poi spento la luce nel terzo periodo, concedendo 30 punti agli avversari. Altra storia contro Venezia, squadra al momento molto in forma, affrontata senza Macvan e Hickman e con Fontecchio e Pascolo usati con il contagocce e in grado di restituire un contributo nullo in attacco. Il break viene scavato dalla Reyer nel primo quarto, con i padroni di casa che producono 34 punti contro i 22 degli ospiti e poi difendono il gap fino a un ultimo periodo giocato da Simon (molto al di sotto dei suoi standard) e compagni con tardiva convinzione. Repesa ha apertamente parlato di crisi, dando poi una giornata di ferie al gruppo. La posizione del coach non è più così salda e non trova punti di appoggio in una Euroleague in cui al momento la sua squadra è tredicesima, a una sola vittoria dalle ottave ma con la seconda peggior differenza canestri del torneo. Il giudizio sul coach potrebbe arrivare prima di aprile (termine della prima fase di Eurolega e inizio della fase a otto) se la sconfitta con la Reyer non dovesse rimanere un caso isolato. La sensazione è che la società abbia scaricato Gentile nel momento in cui la squadra stava entrando in crisi, volendo liberarsi di una situazione diventata ingestibile. Ora però ad avere l’indice puntato contro (al momento dei tifosi e di parte della stampa) è il coach, che funge da parafulmine in una situazione che invece ha bisogno di chiarezza e soprattutto di rapide soluzioni. L’Euroleague non è compromessa ma l’Olimpia non ha mai avuto un minimo di continuità. In campionato invece le squadre di prima fascia iniziano a carburare e il minimo sforzo profuso dall’Olimpia fino ad oggi non basta più. La società forse dovrebbe farsi qualche domanda in più ed avere il coraggio di esporsi, lasciando al riparo il coach e il suo staff. Panchine 2. A Cantù, tagliati Kurtinaitis e Gani Lawal, sono arrivate due vittorie di seguito, nel derby di Varese prima e in casa contro Avellino poi. Una reazione della squadra che dimostra di aver adottato Kiril Bolshakov, il coach in seconda e chiamato dal patron Gerasimenko a fare da traghettatore prima di affidare la panchina a un coach (pare) italiano tra (pare) Banchi e Recalcati. La Red October poi sembra aver sondato anche il terreno con Luca Bechi, una telefonata e nulla più, dimostrando però di avere le idee se non confuse, neanche ben definite sul nome cui affidare la panchina della squadra. Nel frattempo nel piano allenamenti è stato inserito anche Erazem Lorbek, vecchia conoscenza del campionato italiano, il più talentuoso di tre fratelli, tutti cestisti e uno dei migliori stranieri visti negli ultimi anni in Italia, attualmente alle prese con qualche malanno fisico. Il nuovo obiettivo poi si chiama Kenneth Kadji, uno dei “5 mori” di Sassari, smarritosi dopo lo scudetto della Dinamo in un continuo cambio di casacche che potrebbe riportarlo in Italia. Il “traghettatore” intanto pare avere il gradimento della squadra che per parola dei giocatori è tornata a lavorare con allegria e sembra ben disposta verso il coach, che in settimana si è difeso dall’accusa di non meritare il suo posto citando il suo palmares composto da un campionato ucraino femminile e due coppe di Ucraina. Non tantissimo ma più di molti colleghi italiani. Oltre a ciò però Bolshakov ha detto di aver allenato in passato proprio Gerasimenko, omettendo di esserne stato anche l’insegnante di educazione fisica e di averlo “incrociato” anche lo scorso anno per sostituire Dirk Bauermann dimissionario alla Red October Volgograd. Ha anche dimenticato di dire che il suo ruolo di responsabile del settore giovanile nelle fila di Cantù è stato esteso a secondo allenatore contro il volere di Kurtinaitis e fortemente voluto proprio dal suo ex allievo che, giustamente, in quanto patron può fare quel che vuole. Dimenticanze, che contano poco se si vince ma che spiegano molto quando si perde. Panchine 3. Nella giornata di lunedì è circolata la notizia delle dimissioni di Pancotto, consegnate dal coach al termine a partita persa con Brescia e poi accettate dalla società. La Vanoli non ha rilasciato nessun comunicato, Il coach ha allenato le squadra e oggi sono attese dichiarazioni da società e da Pancotto. Sarebbe curioso l’esonero dopo la partita di Brescia in cui Luca Vitali, lo scorso anno in campo proprio con Cremona prima di essere ceduto alla Leonessa, ha portato i suoi alla vittoria con lo strabiliante record di 17 assist (e 12 punti) in 31 minuti di gioco. Prima di prendersela con il coach bisognerebbe fare un giusto esame di coscienza. Delle sconfitte di Milano e Avellino non ha approfittato Reggio Emilia, caduta sul campo di Varese, e neanche Caserta che ha perso il derby tra le sorprese del campionato in casa di Torino. Sassari ha decretato la crisi di Trento, con una boccata di ossigeno puro e una vittoria che porta la squadra a metà classifica. Altra vittoria in casa per Capo d’Orlando che demolisce letteralmente Pistoia che perde l’occasione dell’aggancio a quota 10 punti.

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