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Petteway solo per tifosi

Redazione

22.11.2016 ( Aggiornata il 22.11.2016 19:44 )

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La Rai ha comunicato che la partita tra Olimpia Milano e Dinamo Sassari del 13 novembre è stato l’evento più visto di questo campionato. Potrebbe sembrare una notizia positiva, ma l’ottimismo sparisce se si leggono i dati reali del rilevamento: per la prima volta quest’anno una partita di basket ha superato i 200.000 telespettatori (207.000 per la precisione) con uno share pari allo 0,72% del pubblico totale. Dati che fanno riflettere. In particolar modo se collegati ai risultati statistici pubblicati al termine di un’indagine StageUp e Ipsos, che riferiscono che in Italia circa 24 milioni di persone seguono il basket con 2.800.000 veri appassionati e circa 680.000 praticanti. Uno sport che piace quindi, ma le cui partite del campionato italiano di Serie A, trasmesse su Rai Sport 1, non vengono seguite in TV se non dai tifosi delle squadre in campo (e neanche da tutti). Impietoso poi il paragone con altri sport, anche di nicchia. Nello stesso week end di Milano-Sassari, su DMAX, canale in chiaro del digitale terrestre, è andata in onda la partita tra Italia e Nuova Zelanda, che nel primo pomeriggio del sabato ha totalizzato più di 500.000 spettatori con uno share del 3,7%. Sicuramente un evento sportivo con un appeal maggiore rispetto a una partita (per quanto di cartello) del campionato italiano di pallacanestro. Ma trasmessa su un canale che non ha il traino che può avere Rai Sport1 (ma che a dire il vero la Rai non sfrutta) e di uno sport che conta circa 70.000 praticanti secondo la FIR: gli unici a conoscere le regole del gioco e meno di quanti erano accorsi all’Olimpico di Roma ad assistere dal vivo a quello che era un massacro annunciato. Dati che fanno riflettere e che mostrano ancora di più la crisi del movimento, che coinvolge il numero di praticanti, il livello di gioco, i risultati sportivi internazionali, la scomparsa della A dalle grandi città (Milano e Torino escluse) e il seguito di spettatori e telespettatori in continuo calo. In testa al campionato ancora Milano che senza Repesa, a casa malato, in casa di Cremona trova la vittoria consecutiva e assoluta numero 8 con Cancellieri in panchina (curiosità: sempre a Cremona, Cancellieri era stato primo allenatore di Milano 2 anni fa). Durissima la resistenza di Cremona che trova nel nuovo arrivato Harris un buon terminale offensivo. Alla fine la (poca) differenza tra le due squadre la fanno i rimbalzi catturati (44 a 36) e la maggior profondità della panchina ospite. Reggio Emilia difende la seconda posizione liquidando Pesaro al termine di una partita altalenante che l’ha vista andare in lunetta 28 volte. Pesaro ha risposto con James e Thornton in formato super e ha approfittato della prima partita anonima di Cervi per avere la supremazia sotto le plance. Ma non è bastato. Avellino vince in quel di Sassari e si assicura la terza posizione. Grandiosa la prestazione del trio Ragland, Randolph e Thomas, anonimo Green e sottotono Fesenko. Sassari è ancora alla ricerca di una sua identità, il gioco è accentrato nelle mani di Stipcevic che tiene il campo per più di 30 minuti partendo dalla panchina, produce 18 punti ma serve solo 2 assist ai compagni. Con lui solo Lydeka in doppia cifra e Johnson-Odom in evidente difficoltà. Caserta continua a sorprendere e dopo la sesta vittoria, si trova appaiata ad Avellino al terzo posto. Bravissimo Dell’Agnello a tenere la squadra al riparo dalle questioni societarie, con Iavazzi che, molto prudentemente, confida nell’aiuto del sindaco Marino dopo la “sparizione” dei partner inglesi. La partita con Capo d’Orlando è bellissima. Ad affrontarsi due realtà costruite negli anni, con acquisti oculati e con una programmazione orientata ai piccoli passi e l’identificazione del pubblico nei propri beniamini. La differenza per i padroni di casa viene da Cinciarini (spesso definito lento, ma miglior tiratore del campionato e vero talento offensivo) e da Giuri che, alzandosi dalla panchina, portano 24 punti complessivi alla causa. Capo d’Orlando gioca una buona gara, resta sempre in partita e rientra anche da un -10. Buonissime le prestazioni di Iannuzzi (dalla panchina), Archie e Fittipaldo, monumentale Drake Diener, che chiude con 18 punti e 5 su 8 da 3, attirandosi gli applausi del pubblico di casa, che in quanto a tiratori ne sa qualcosa. Venezia vince a Torino dopo un supplementare, mostrando un gioco veloce, una difesa a tratti attenta ma soprattutto arrivando più lucida degli avversari al supplementare che la vede prevalere di soli tre punti. Delusione tra gli uomini di Vitucci che aveva accarezzato la vittoria dopo la bomba da tre di Deron e il più 2 sul referto poi recuperato dai liberi di Ejim (successivamente stoppato irregolarmente) quasi allo scadere. In settimana la Reyer maschile e femminile si era recata in pellegrinaggio alla Basilica della Madonna della salute, celebrata ogni 21 novembre per aver liberato Venezia dalla peste nel 1630. Che siano state le preghiere o gli allenamenti, De Raffaele ha di che essere contento questa settimana. Sembra senza uscita la crisi di Cantù che perde a Brindisi affondata sotto i colpi di Moore, M’Baye e Goss. Kurtinaitis in conferenza stampa richiama i suoi a maggiori responsabilità e concretezza. In particolar modo pone l’accento sulle palle perse e sulla fretta di concludere sul secondo possesso. Qualcosa da cui ripartire bisogna pur trovarlo, ma la squadra sembra avere poco carattere. L'altra squadra in crisi, Varese, perde in casa con Brescia. La Leonessa aggancia a quota 6 Trento, Torino e, appunto, Varese e la vittoria arriva dopo il saluto di Alessandro Cittadini, lo storico capitano, in partenza verso Trieste, omaggiato dalle parole della presidentessa Graziella Bragaglio che, emozionata, ha definito il pivot “fondamentale” per i risultati raggiunti dal club. Altra novità: sembrano finalmente al via i lavori per la ristrutturazione dello storico EIB, il palazzo dello sport di Brescia che dovranno terminare nel 2017. Nella partita vinta da Pistoia contro Trento, il palcoscenico è tutto per Petteway che realizza 43 punti (più di metà del totale che gli vale 46 di valutazione) realizzando 10 tiri da 3 su 14 tentati. In casa Dolomiti Energia si parla di crisi e la panchina di coach Buscaglia sembra scricchiolare, ma Trainotti butta acqua sul fuoco, anche perché la cessione di Dada Pascolo non è stata certo opera del coach.

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