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La difesa di Repesa

La difesa di Repesa

Redazione

08.11.2016 ( Aggiornata il 08.11.2016 17:36 )

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In A1 va in archivio anche la sesta giornata: Milano sempre prima, Reggio Emilia e Avellino a inseguire, ma con meno problemi di chi sta davanti, Sassari e Caserta a quota 8, con i campani in grande forma, Venezia che rimane un oggetto misterioso, appaiata a Trento, ancora in cerca della quadratura che le dia continuità e a Capo d’Orlando e Brindisi corsare a Brescia e a Cremona. Gruppo compatto a quota 4 punti, con società che pensano già ad aggiustare il tiro per non rimanere poi invischiate nella lotta per non retrocedere o per non perdere, da subito, il treno per i playoff. Milano vince a Torino, in una partita dove tutti hanno ammirato i padroni di casa e alla fina hanno fatto la differenza il tonnellaggio di Raduljica, il talento di Simon e una bomba da tre di Hickman. Buonissima la prestazione della squadra di Vitucci, che alla fine ha ceduto solo a un miglior tasso tecnico degli avversari, cosa che nel basket, spesso, paga. Infuriato Repesa nel dopo partita, si è letteralmente dissociato dai suoi, rei di non impegnarsi e di non difendersi. In sala stampa Repesa ha parlato di giocatori preoccupati a far numeri in attacco e poco ispirati in fase difensiva, non solo, ha anche aggiunto che i giocatori che ha in rosa devono impegnarsi per dimostrare di essere da Olimpia e che se qualcuno li vuole, per lui possono essere ceduti. Parole forti, dette dopo una brutta partita ma probabilmente sentite da tempo, forse figlie di una situazione aggravatasi dopo l’ultima sconfitta in Eurolega, dove la squadra ha un andamento fallimentare. A Repesa non piace l’atteggiamento dei suoi e ha l’autorità per dirlo, sicuramente cerca una reazione, ma dopo aver fatto più volte da parafulmine ha fatto capire che così non si va avanti. Poi però, riferendosi al coach, ha parlato Proli riferendosi alle parole del coach che ha a libro paga: “Uno sfogo al peperoncino che finisce lì e che i ragazzi hanno recepito ... - … è arrivato lungo con la frenata su un paio di frasi ma nella sostanza non cambia nulla. È la società che decide: nessuno verrà messo alla porta, nessun tipo di aut-aut, nessuna frattura”. Come dire: “So’ ragazzi e Repesa è stato un po’ impulsivo”. E in una dichiarazione sola ha dato una spallata al coach e una alla squadra, giocandosi buone possibilità di rimanere in Eurolega: il “tutto va bene” non funziona più. I giocatori di oggi non sono più gli uomini di un tempo e le divise che indossano hanno lasciato la magia che avevano sulle maglie della Tracer di tanti anni prima. Spesso c’è di bisogno di alzare la voce, come sa Djordjevic che in nazionale prende letteralmente per il bavero Raduljica che per questo lo ringrazia definendolo un padre. L’Eurolega non è una roba da ragazzi o da impiegati, servono uomini che vogliano vincere davvero, a ogni costo e Repesa lo sa. Ma Proli? Cantù prende la terza imbarcata di punti (stavolta contro Reggio Emilia) e Kurtinaitis, come il suo collega, alza la voce contro i giocatori che ha in rosa, ponendo più di un dubbio sul fatto che siano o possano essere giocatori da serie A e affermando che bisogna ripartire dai fondamentali come il passaggio e il taglia fuori. Parole dure di un coach molto esperto, che però pare aver perso il bandolo della matassa di una squadra che dal passaggio di proprietà dalla Cremascoli a Gerasimenko, non ha mai più avuto un’identità. In cerca di identità anche De Raffaele, che cade in casa di una Pesaro in gran forma, ma anche per colpa di una prestazione sotto tono dei suoi giocatori che si disuniscono e perdono la partita proprio quando riescono a passare in vantaggio. La Reyer ha perso il treno delle prime, ma tra Champions League e campionato pare proprio che coach De Raffaele non abbia il tempo per arginare l’emergenza. Intanto circolano voci di Tonut in maglia Olimpia se Proli riuscirà a liberarsi di Gentile. Buone notizie da Caserta, che asfalta letteralmente Trento con una prestazione praticamente perfetta del suo quintetto base. Dell’Agnello esalta i suoi ed in particolar modo Bostic, uomo che poco appare nelle statistiche ma che risulta fondamentale nel gioco grazie al lavoro sporco. Buone notizie anche per Capo D’Orlando che vince a Brescia con una mostruosa prestazione di Bruno Fitipaldo, che chiude con 33 punti 10 assist e 44 di valutazione (record stagionale assoluto). Di Carlo continua a lavorare su un gruppo in grado di esaltare le prestazioni dei singoli, raccogliendo dei buonissimi risultati, segno di una continuità iniziata nel 2014 come assistente allenatore. Avellino continua la sua marcia, vincendo una partita sofferta all’overtime sul campo di Varese. Frutto di una grande maturità di un gruppo che ha Green e Fesenko che, alzandosi dalla panchina, sono in grado di dare continuità se non addirittura di cambiare marcia al gioco di Avellino. Sassari vince a Pistoia che pur dominando a rimbalzo, non riesce a arginare i danni di un 2 su 21 al tiro da 3, una percentuale inaccettabile in prima divisione. Esposito parla di squadra dura e determinata ma, visto che non si può pareggiare, a basket se non la butti dentro la partita non la porti a casa. Gli appassionati di basket che volevano seguire in tv il posticipo di domenica sera, hanno perso i primi sei minuti della partita. Ci sono state delle lamentele, a la Lega pur capendo il disappunto, non si è scusata per il disservizio con gli utenti: d’altra parte la partita di pallavolo in onda prima di Pesaro-Venezia è durata troppo a lungo. Quindi casomai la colpa è della RAI o della FIPAV. La RAI naturalmente non ha colpa se una partita non finisce e casomai bisogna prendersela con la sfortuna che ha prolungato la partita o con la FIPAV che non dice alle squadre di sbrigarsi. Alla fine ci ha rimesso il basket, colpevole di attirare solo pochi appassionati su un canale sport (che poi sarebbero due ma trasmettono la tessa cosa) della RAI, sovraffollato di “sport minori”, trasmessi (anche) in sovrapposizione per liberare le frequenze nazionali dagli oneri di contratti firmati con le federazioni sportive diverse dal calcio. E se qualcuno si lamenta invece di ringraziare, che si comperi una tessera SKY, che tanto, le cose in RAI sono sempre andate così, anche quando i diritti TV del basket (grazie a de Michelis) si pagavano carissimi.

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