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Com’è bello camminare in un Della Valle verde

Redazione

11.11.2014 ( Aggiornata il 11.11.2014 16:35 )

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Quinta giornata di campionato, il rodaggio è finito, le squadre cercano stabilità e si delineano le posizioni. Finalmente si capirà chi compete per cosa (salvo poi sparigliare tutto grazie al mercato giocatori aperto h 24 fino all’ultimo giorno di campionato). Il big match si gioca in quel di Brindisi dove è attesa Venezia, mentre sono insidiose le trasferte di Milano a Reggio Emilia e di Sassari a Cantù. Consultinvest Pesaro – Acea Virtus Roma 89-87 Pesaro finalmente vince la prima partita, davanti al proprio pubblico,  cogliendo un’inaspettata occasione, ma soprattutto risorgendo dopo essere stata a un passo dal solito inferno: sotto di 17 e in balia di un avversario dalla mano torrida. La truppa di Dell’Agnello ha il pregio e il merito di non mollare e di fiutare il calo degli avversari, sentire l’odore della preda in difficoltà, reagire diventando da vittima carnefice e sferrare il colpo del KO. A dir poco mostruosa la prestazione di Myles che realizza 27 punti e 30 di valutazione. Bene anche Musso, con 15 punti e Raspino con 11. Per la prossima si sbarca nella proibitiva Sassari e, si sa, una rondine non fa primavera, ma come recita un altro proverbio: il più lungo dei viaggi comincia sempre con un singolo passo. Roma sta disfacendo, per l’ennesima volta, quanto costruito in precedenza, in una danza che balla sul ritmo di un passo in avanti e almeno un paio indietro. L’occasione è ghiotta per mettere fieno in cascina in vista di trasferte più impegnative, ma la squadra di Dalmonte non riesce a interpretare il compito fino in fondo ,e sul +17 perde il bandolo della matassa (e forse la matassa intera) e subisce il rientro di Pesaro, che nel terzo quarto non ha paura di sbucciarsi gomiti e ginocchia. Notizie positive solo da Jones che, vero gladiatore che non si arrende, segna 18 punti, prende 8 rimbalzi e si merita un 28 di valutazione. Anche Stipcevic  ci prova ma, numeri a parte, non riesce ancora a interpretare il ruolo di leader per il quale è stato chiamato a Roma. Male di nuovo Triche (0 su 5 da 3), stella che brilla solo in Europa, totalmente assente d’Ercole (altro capitano … afono) e poco incisivo Ejim. Dalmonte: siamo uomini o caporali? Grissin Bon Reggio Emilia - EA7 Emporio Armani Milano  77-76 Reggio Emilia si regala una vittoria contro Milano e festeggia oltre i due punti la consacrazione di della Valle, che nell’ultimo quarto tiene il campo come un veterano, la costanza di Kaukenas, e la voglia e l’energia di Cinciarini, ormai pedina inamovibile dello scacchiere di Menetti. Determinatissimi i padroni di casa, non hanno mai mollato, neanche  quando Milano ha impattato a pochi minuti dalla fine. Degno di un thriller il finale, con Cervi che sul 76 pari prende il fallo da Moss e si merita la lunetta. Time out, poi tutti in campo e il lungo palleggia ci pensa e dopo aver sbagliato il primo libero, piazza il secondo e amen, tutti a casa. E pure questa è fatta! Milano si guarda troppo allo specchio e come con Avellino, quando si sveglia è ormai troppo tardi, o meglio: la reazione è troppo debole. Difficile per questa squadra avere stimoli in Italia, mentre in Europa, vero campo di battaglia per cui è stata costruita, lo score dei lombardi recita 1 vinta e 3 perse. Emblematiche le ultime azioni, con Capitan Gentile in overdose di palleggi ma unico a attaccare il canestro con continuità, Kleiza, che proprio davanti all’arbitro (ma dove guardava?) sgambetta della Valle a gioco fermo, rischiando  espulsione e tiri liberi omaggio per Reggio Emilia. Banchi deve ricompattare i suoi, sulla carta leoni ma in campo… Enel Brindisi - Umana Reyer Venezia 74-81 Due notizie per Brindisi, quella brutta: Mays non recupera in fretta come ci si sarebbe aspettato e la caviglia malconcia dal match con Caserta lo terrà fuori dal campo per almeno altre 3 settimane. Quella bella: la dirigenza ha messo una mano sulla coscienza (e una al portafoglio – con i buoni sentimenti si siglano pochi contratti) e ha ingaggiato Cedric Simmons, cavallo di ritorno della scorsa stagione che al rientro di Mays andrà a costituire quella che per tutti sarà la coppia di pivot più forte della serie A. Il campo intanto dice che Brindisi perde con Venezia,complice la mancanza (appunto) del pivot titolare, una media da tre letteralmente disastrosa nei primi 20 minuti e, perché no, il maggiore tasso tecnico che la Reyer esprime in campo. Sotto per i primi tre quarti, i brindisini rientrano nel finale di partita ma non riescono a portare a casa il risultato. Bene Demmon (21 punti) e Turner (13). Cresce Bulleri che però si dimostra troppo falloso nell’ultimo quarto. Guardiamo avanti. Venezia dimostra che gli acquisti mirati, inseriti in un buon contesto, premiano sempre: in estate sono arrivati (tra gli altri) Goss, 15 punti per lui e soprattutto una leadership riconosciuta in campo, e il trio senese Ress – Ortner – Viggiano, che a Brindisi ha messo insieme 32 punti. Questi elementi, con un Peric ormai maturo, e un coach dello spessore di Charlie Recalcati, rendono Venezia una seria candidata per i primi due / tre posti. Si vola! Openjobmetis Varese - Dolomiti Energia Trento 70-76 Varese perde di nuovo (e fanno tre di seguito) e lo fa con la matricola del campionato, con l’aggravante di giocare in casa davanti al pubblico amico. La faccia e le parole di Pozzecco nel post partita “sono deluso e arrabbiato” (a dire  il vero non dice propriamente “arrabbiato”) e riassumono lo stato d’animo di una dirigenza che vede la propria squadra sprecare occasioni da cogliere. Tra i padroni di casa si salvano solo il solito Diawara (22 punti per lui, ma non sufficienti a tenere in piedi la baracca), Rautins e Robinson (rispettivamente 16 e 18 punti). Male il resto di una truppa, che dopo i primi due quarti ha tirato i remi in barca. A questo punto la domanda è: dove è finito l’entusiasmo post derby? Trento si dimostra una squadra conscia dei propri mezzi e matura per andare a cercarsi (e trovare) la prima vittoria in trasferta e su un campo difficile come quello di Varese. Buscaglia ruota 10 uomini (di cui nove a referto) e riceve in cambio intensità, difesa e controllo sulla partita, in particolar modo  nell’ultimo quarto, dove Spanghero, dimostra di saper essere un buon condottiero per i suoi. Buono come al solito l’apporto di Owens  e l’impatto di Pascolo. Alla via così. Acqua Vitasnella Cantù - Banco di Sardegna Sassari 79-75 Cantù compie l’impresa: contro il pronostico avverso aggiorna il record d sconfitte di Sassari, finora intonso. Buonissima la prova dei padroni di casa che dimostrano una gran maturità e la capacità di restare intensi dal primo all’ultimo minuto, con Sassari a una incollatura. Il capolavoro finale è dalla linea della carità, dove i canturini si mostrano freddi e decisi e di fatto chiudono l’incontro. Bene Johnson-Odom  con 13 punti e Feldeine 17. Bene anche Gentile implacabile da tre e sempre più leader in campo. Bene così. Sassari non riesce a Cantù a ripetere la mostruosa prestazione da tre che aveva annichilito Roma, si tiene sempre in scia dei padroni di casa e dà sempre l’impressione di essere lì lì per fare il colpaccio ma senza riuscirci. Probabilmente la squadra di Sacchetti paga le fatiche degli appuntamenti infrasettimanali di coppa per la quale però pare ancora sotto dimensionata. Enorme la differenza di valori tra l’Eurolega e il nostro campionato, il rischio è di perdere di vista l’una e l’altro. Bene Logan, Lawal e il solito Dyson. Dagli altri, se si esclude Sosa (per impatto dalla panchina ricorda Vinnie “the microwave” Johnson)  ci si aspetta di più. Milano ha perso e Venezia no, il primo posto è in condominio. Pasta Reggia Caserta - Vanoli Cremona 66-81 Il campionato di Caserta finora dice: cinque partite e cinque sconfitte, ultima a zero punti, da sola. Se è vero che in Italia dopo due sconfitte si parla già di campionato fallimentare, è altrettanto vero che i numeri di Caserta raccontano di una crisi che va risolta. La partita della Juve ha come filo conduttore l’inseguimento continuo degli avversari, e una fatica enorme nel restare, se non a tiro, nel campo del possibile recupero, che però non si concretizza mai. Meglio degli altri Young con 19 punti, Moore con 15 e Howell con  12 punti e 14 rimbalzi (proprio una leggera supremazia ai rimbalzi risparmia a Caserta una lezione ancora più sonora). Infuriato il pubblico di casa, che dopo una iniziale contestazione, sigla una pace armata unilaterale che però finisce quando la squadra sotto di 15 si arrende. Molin che sembrava essere in bilico prima della partita, subito dopo ci ha rimesso la panchina. Al suo posto vari nomi, tra cui Mazzon, Boniciolli o i più sanguigni Marcelletti (suo lo scudetto della Phonola)  e Vincenzo Esposito, di sicuro non esperto, ma forse l’unico che avrebbe il rispetto del pubblico ed eviterebbe la contestazione continua. Basterà? Cremona fa il suo compito, Pancotto orchestra i suoi senza molte difficoltà e trasforma la partita in una sorta di allenamento, nel quale può rodare il nuovo arrivato Cusin e provare senza pressione schemi e uomini. Bene Hheyes con 21 punti (e 3 su 4 da 3), Clark con 17, e Ferguson e Vitali con 14. La sconfitta con Capo d’orlando è dimenticata, la classifica dice 6 punti e Roma (antagonista diretta) già alle spalle. C’è più di un motivo per sorridere. Upea Capo d'Orlando - Sidigas Avellino 67-81 L’Orlandina inciampa in casa e perde contro una diretta concorrente una partita che non è mai riuscita a controllare. I padroni di casa perdono i primi 3 parziali e riesco a pareggiare l’ultimo, troppo poco per un match contro gli esperti uomini di Vitucci. Bene Freeman, Hunt,  Buirgess e Archie, molto poco dagli altri. Pochi i 67 punti finali, in particolar modo se non supportati da una difesa in grado di fermare gli attacchi di Avellino. Subito al lavoro. Avellino vince la terza (di seguito)  e si porta in zone tranquille di classifica. Visti gli avversari (concorrenti diretti), il campo di gioco (trasferta) e l’ampio scarto maturato, si può quasi dire che la vittoria valga doppio. Impressionante la prestazione di Harper capace di 5 su 5 da 2, 3 su 3 da 3 punti e poi di macchiare tutto con un 1 su 2 ai liberi (ma anche di tirare giù dal vetro otto  palloni), Benissimo Anosike che fa 18 punti con 9 su 10 da 2 (e 10 rimbalzi), bene Hanga e Banks. Per Vitucci qualche sorriso e uno sguardo più sereno. Giorgio Tesi Group Pistoia - Granarolo Bologna 72-73 Pistoia perde all’ultimo secondo in quello che pare più un suicidio che l’epilogo di una partita di basket. La squadra di Moretti (che il pubblico di casa non ha ancora avuto il piacere di vedere vincere in questo campionato) gioca un basket aggressivo e inizia ogni quarto portandosi in vantaggio. Purtroppo però Cinciarini (18 per lui) e compagni non sono continui e Bologna ripete ogni volta un copione che recita un lento e continuo recupero, dando vita a una partita che definire equilibrata è poco. Bene Milborne con 17 punti e Johnson con 10, male invece Hall e poco determinata la squadra, si fa recuperare 5 punti e perde di 1  all’ultimo giro di orologio. Serve maturità. Coach Valli ha di che essere contento per la sua Bologna, mai doma e mai arrendevole, in grado di rientrare per quattro volte in partita e soprattutto  capace di un colpo di reni finale che vale gioco, partita e incontro. Molto bene Ray che segna 20 punti totali e insacca la tripla del – 2. Benissimo anche Fontecchio cui non trema la mano a 15 secondi dalla fine infila la tripla del +1 che vale la vittoria. Per la prossima si alza ancora l’asticella: c’è Venezia in casa. Luigi Ceccon, per Guerin Basket

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