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Dominic Thiem, futuro numero uno

Dominic Thiem, futuro numero uno

Redazione

31.03.2016 ( Aggiornata il 31.03.2016 10:33 )

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Nel tennis ci sono partite che indicano cambi d'epoca e non necessariamente si tratta sempre di finali di Wimbledon. È il caso dell'ottavo di finale del torneo di Miami, quello che fino a qualche anno fa era considerato il quinto Slam (anche per la vicinanza fisica alla sede dell'ATP) ma che adesso ha perso più di qualche colpo rispetto a Indian Wells, fra Novak Djokovic e Dominic Thiem. Il numero uno del mondo ha vinto in un 6-3 6-4 archiviato come ordinaria amministrazione da chi non ha visto la partita (stesso punteggio del loro primo scontro diretto, due anni fa a Shangai), ma l'impressione destata dall'austriaco è stata quella del predestinato. Per personalità, sfacciataggine, incisività dei suoi colpi definitivi, ma soprattutto per l'elettricità trasmessa agli spettatori di Crandon Park e a quelli televisivi. Non è un caso che Djokovic abbia dovuto dare il 100%, cosa che non gli accade quasi mai nemmeno con i primissimi del ranking (Thiem è numero 14) e che, incredibile, sia uscito dal campo con la maglietta sudata. Thiem ha un gran servizio, un diritto pazzesco, un rovescio a una mano che 'tira' quando comanda lo scambio ma che lo penalizza appena l'avversario gioca liftato, un gioco di volo accettabile ma migliorabile, una potenza davvero esplosiva. Al punto che Djokovic, che di solito è un muro di gomma che usa la potenza degli avversari per restituire palle ancora più veloci, ha dovuto cambiare la sua natura, proponendo variazioni e addirittura rallentando gli scambi per togliere ritmo a Thiem e aspettare i suoi sbagli. Il resto l'ha fatto la forza mentale che in questo momento della sua vita è al massimo: le 14 palle break su 15 non trasformate da Thiem sono dipese fondamentalmente dall'abitudine a trovarsi in questo tipo di situazioni e a questo livello. Non occorre essere grandi indovini per prevedere un futuro da numero uno per il 22enne Thiem, non appena il 29enne Djokovic sarà calato di livello per motivi naturali. Dello stesso livello potenziale, fra i giovani, è senz'altro Nick Kyrgios che però forse è meno completo. Ma sono discorsi ancora prematuri, visto che nel 2016 è probabile che nessuno Slam o 1000 sfugga a Djokovic o quel che resta dei Fab Four.

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