Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Zoff e la cattiva coscienza del rollerball

Zoff e la cattiva coscienza del rollerball

Redazione

30.11.2015 ( Aggiornata il 30.11.2015 11:13 )

  • Link copiato

I problemi di salute avuti recentemente da Dino Zoff, si spera in via di superamento, hanno messo in mostra tutta la cattiva coscienza del calcio italiano. Una pioggia di messaggi di auguri e di riconoscimento della statura morale di Zoff, arrivati anche dai vertici dello sport e del calcio che lo hanno prepensionato da 15 anni, cioè dalle clamorose dimissioni da c.t. azzurro dopo la finale di Euro 2000 in seguito alle critiche di Berlusconi ma soprattutto al lavoro del blocco di potere di quegli anni che da un po' stava brigando per avere alla guida della Nazionale un tipo più accomodante. Da quel 2000 come allenatore ha avuto solo due brevi parentesi alla Lazio e alla Fiorentina, mentre come dirigente la Lazio di Lotito ma nemmeno tanti altri club lo hanno preso in considerazione. Troppo serio per mettersi a sputare nel piatto dove ha mangiato, ma anche troppo onesto per vivere di compromessi, Zoff sarebbe stato e sarebbe uno straordinario presidente federale. Invece continuerà a ricevere soltanto riconoscimenti alla memoria. Non è comunque difficile capire perché l'ex campione, soprattutto quando è intelligente e non ha grandi scheletri nell'armadio, faccia paura. In Rollerball, quarant'anni fa, era già stato spiegato tutto. 2. Ammirazione per Silvio Berlusconi, non certo per quelle ridicole critiche a Zoff (reo di non aver fatto marcare a uomo Zidane, che in realtà contro l'Italia fu modesto) ma perché a quasi ottant'anni va a Milanello e dedica mezza giornata a intrattenere gli sponsor del Milan, fra battute e selfie sempre uguali, compito che in teoria dovrebbe essere di sua figlia Barbara, amministratore delegato della parte commerciale del club, che invece venerdì si è presentata all'appuntamento un'ora e mezzo dopo l'anziano padre e ovviamente Galliani che in tutte le varie guerre interne degli ultimi trent'anni è sempre uscito vincitore per molti motivi, non ultimo il suicidio dei suoi avversari o presunti tali. L'episodio ci ha ricordato la storiella, che chiunque di noi ha potuto osservare nella realtà, che il Berlusconi di qualche anno fa amava raccontare: quando telefoni negli uffici di un'azienda il sabato, spesso trovi il fondatore e quasi mai i suoi eredi. In piena Niang-mania, con Berlusconi padre non contagiato e sempre sulle sue posizioni riguardo a Mihajlovic (in sintesi: se c'è la possibilità di ingaggiare Conte o soprattutto Montella, nonostante la fresca firma con la Sampdoria dal futuro Volpi-Briatore, proviamoci) queste le ultimissime dal fronte societario: vietato anche soltanto nominare mister Bee, starebbe per salire sulla ribalta mediatica un nuovo socio di minoranza a cifre che sono un quarto di quelle sparate per mesi. 3. Gli abitanti di Roma sarebbero contenti di ospitare i Giochi Olimpici del 2024? Secondo noi sì, ma non sarebbe male (almeno finché l'Italia sarà un paese democratico) chiederglielo come è stato fatto ad Amburgo, con una sorprendente vittoria dei 'no' e ritiro immediato della candidatura. Va detto che il momento politico internazionale ha influito fortemente sul risultato, ormai chiunque ospiti un grande evento è convinto di essere nel mirino del terrorismo islamico, ma nel caso di Roma la gestione della sicurezza per le Olimpiadi sarebbe senz'altro meno difficile di quella per il Giubileo. Però, come è accaduto anche in altre occasioni, tenere in vita il circo della candidatura (ancora due anni) è più utile e meno pericoloso che organizzare davvero i Giochi. Twitter @StefanoOlivari

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi