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Il piccolo stadio del Milan

Redazione

06.02.2015 ( Aggiornata il 06.02.2015 10:37 )

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Barbara Berlusconi sta facendo esperienza come dirigente del Milan ma al di là del modo di liberarsi di Galliani una cosa le è già ben chiara: quando i risultati del campo sono negativi e ci sono poche possibilità di far arrivare campioni (bisognerebbe pagarli, ma anche convincerli a rinunciare a una vetrina internazionale), bisogna puntare tutto sui mitici 'progetti'. Che possono essere l'allenatore-santone, il cui effetto però dura poco e non può essere scisso da altre spese, ma soprattutto lo stadio di proprietà. La cui costruzione può essere sempre rimandata, cambiando anche localizzazione, disegno e capienza rispetto all'intervista precedente, ma che solo a nominarla produce effetti benefici sul presente mediatico. Dall'acquisto di San Siro, da soli o in comproprietà con l'Inter, a idee faraoniche sui terreni post Expo, passando per tante altre ipotesi, si è quindi arrivati ad uno stadio cittadino vicino all'attuale sede rossonera. La cosa che colpisce di più noi tossici di San Siro, che i due club milanesi utilizzano pagando un canone ridicolo da cui detraggono vari costi, è che il Barbara Stadium del Portello (la vecchia Fiera, situata in città) prevede una capienza di 48mila posti. Più dei 41mila dello Juventus Stadium, per fare l'unico paragone possibile, ma il 60% dell'attuale capienza di San Siro (81.277). Come dire: abbiamo rinunciato definitivamente a recuperare quasi metà del nostro pubblico, nel nome di quel marketing e dell'impianto di proprietà tanto cari (insieme al main sponsor) ai moderni ultras del Milan. Questo il discorso ideologico, che non può prescindere dalla fattibilità finanziaria (300 milioni di epuro sembrano una previsione ottimistica), da quella edilizia e da quella ambientale (entro un anno in quella zona arriverà sì la metropolitana, che avrà una portata oraria di 25.000 persone, il vero problema sarà il parcheggio per chi arriva da fuori Milano), ma che in ogni caso è il più importante. Se l'obbiettivo è soltanto uno stadio televisivo, che appaia sempre pieno anche se con l'affluenza di quest'anno sembrerebbe comunque vuoto, allora questo impianto si farà. Ma non c'è bisogno di essere economisti per intuire che per rendere produttivo San Siro (anch'esso fra poco con fermata di metropolitana vicino) basterebbe poco, anche soltanto bagni puliti e qualche locale non intristente. Twitter @StefanoOlivari

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