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I Giochi di Malagò pagati dal calcio e da noi

Redazione

28.10.2014 ( Aggiornata il 28.10.2014 12:08 )

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La notizia è dura, nella sua chiarezza: nel 2015 il calcio avrà dal CONI circa 25 milioni di euro in meno rispetto a quanto avuto nel 2014 (62,5 milioni), nonostante sia l'unico sport italiano che attraverso tasse e contributi vari dia allo Stato italiano molto più di quanto riceva. Quello che è meno chiaro è il motivo per cui Malagò abbia voluto punire in questo modo un mondo che ha sì in Tavecchio un presidente federale non di suo gradimento ma che alla fine si stacca nettamente, pur con tutti i suoi difetti e problemi, dalla massa dei mantenuti, con tutto il rispetto per atletica, scherma e tutte le altre 41 federazioni affiliate al CONI. Bisogna ricordare che da quanto è finita l'era del Totocalcio i soldi al CONI arrivano direttamente dallo Stato: nel 2015 saranno 405 milioni, di cui però solo 150 andranno a finanziare l'attività di base o di vertice delle varie federazioni, al di là del discorso calcistico. Una banale sottrazione può così evidenziare che più di 250 milioni vanno quindi alla gestione della macchina CONI, in pratica un ministero ormai da decenni inutile e uno di quegli enti pubblici su cui una spending review sarebbe salutare se non fosse che il CONI è a tutti gli effetti un 'postificio' in cui nessun partito politico ha interesse a mettere le mani. Il discorso sulla preparazione per i Giochi di Rio sarebbe accettabile se allo sport vero (poi ci sarebbe il passaggio intermedio attraverso le federazioni, quindi di sport vero finanziato con soldi pubblici ce n'è in realtà ancora meno) arrivassero più soldi che alla macchina ministeriale, ma così evidentemente non è. Su tutto c'è poi il discorso trito e ritrito della candidatura olimpica di Roma, per il 2024 (nel 2020 i Giochi saranno a Tokyo), come se fosse più facile ottenere l'assegnazione avendo una macchina burocratica elefantiaca. Senza andare ai bei tempi di Los Angeles 1984 e senza citare paesi retti da regimi autoritari come Cina e Russia, basti pensare al modo in cui è stata finanziata Londra 2012. E magari vergognarsi. Twitter @StefanoOlivari

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