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Ultimi regali Di Natale

Redazione

30.09.2014 ( Aggiornata il 30.09.2014 12:35 )

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L'articolo sul vecchio bomber di provincia che non molla mai è sempre pronto non più nel cassetto ma nell'hard disk, basta cambiare il nome del bomber, ma il caso di Antonio Di Natale è diverso da quello di tanti altri e non solo perché siamo suoi cultori dai tempi di Empoli. Prima di tutto perché il quasi 37enne attaccante napoletano, anche ieri straordinario in Udinese-Parma, tutto è tranne che un ragazzo sfortunato o sottovalutato. In Nazionale ha giocato 42 partite, venendo convocato da 4 c.t. diversi (Trapattoni, Donadoni, Lippi e Prandelli) nell'arco di un decennio, e tutti i grandi club l'hanno cercato a più riprese ricevendo dei no motivati dal fatto che psicologicamente Di Natale preferiva e preferisce essere un mammasantissima a Udine che carne da turnover a Milano o Torino (poi la giustificazione ufficiale è la famiglia, argomento che l'italiota apprezza sempre). In secondo luogo Di Natale basa moltissimo del suo gioco sulla velocità e il tempo degli inserimenti, quindi la sua longevità è ancora più incredibile: fino a pochi anni fa era quasi sempre esterno, adesso è quasi sempre centrale allungandosi così la carriera. Terzo: Di Natale è da 10 anni la bandiera di un club come l'Udinese a cui le bandiere interessano meno di zero. Per i Pozzo chiunque è in vendita o comunque a disposizione, chiunque tranne Di Natale. Quarto: Di Natale ha segnato (è il secondo miglior marcatore fra gli italiani attività, dopo Totti) e fatto segnare in qualsiasi contesto tattico e con compagni di livello differente: il nostro Di Natale preferito rimane quello del primo anno a Udine, con Spalletti allenatore, Iaquinta punta centrale e Di Michele altro attaccante esterno. Per tutti questi motivi siamo in presenza di un calciatore unico, che fra un secolo verrà ricordato meno di Schillaci ma che nel presente possiamo apprezzare senza bisogno (modalità 'demagogia on') di creste o media nazionali appecoronati per volere dei padroni o per andare dietro a tifoserie numerose che quindi, secondo questi Pulitzer de' noartri, vanno 'rispettate'. Bravo Di Natale, forte con le sue forze. Twitter @StefanoOlivari

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