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Redazione

09.09.2014 ( Aggiornata il 09.09.2014 11:00 )

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Claudio Lotito è il degno dirigente di una Nazionale di condannati per squalifiche sportive, dal commissario tecnico al team manager. Non è che abbia più diritto di altri consiglieri federali di vagare per il campo di allenamento degli azzurri, ma di sicuro è l'unico che l'abbia fatto quasi pubblicizzando il suo gesto. Come a marcare il territorio, nel caso non si fosse capito che la federazione di Tavecchio ha lui, Galliani e Preziosi come grandi elettori ma anche tutti gli altri dirigenti di club come spettatori condiscendenti (per mancanza di un proprio candidato, anche). Dopo tre giorni in cui sui giornali Tavecchio per una battuta da bar era descritto come più razzista di Hitler adesso la stampa libera, quella degli editori illuminati e illuminanti,  ha dimenticato tutto... per non parlare dell'inversione a U fatta da Sky e del solito Cinegiornale Luce della Rai. Qualche azzurro (magari romanista) non ha però gradito e così il caso Lotito è esploso, promettendo di essere solo la prima puntata di una situazione che si trascinerà almeno fino a Euro 2016. Non certo perché Lotito non abbia titolo per frequentare l'ambiente della Nazionale, anche se è l'unico fra i 24 componenti il Consiglio Federale a farlo in questo modo invadente, ma perché è il primo anno della sua decennale gestione in cui con la Lazio sembra fare sul serio: l'unica sua qualificazione alla Champions League risale al 2007 e non fu certo programmata (primo campionato post Calciopoli, era la Lazio di Delio Rossi con Rocchi cannoniere), mentre nel mercato 2014 il club biancoceleste è stato fra i pochi, insieme alla Roma, a mettere in campo soldi veri, come provato dal bilancio parziale di entrate e uscite che per Lotito segna circa un meno 25 (milioni di euro). Nessuno fra Basta, De Vrij, Parolo e Gentiletti (Djordjevic era a fine contratto) è arrivato gratis, anche se nessuno di loro era nel mirino del Real Madrid. Cosa vogliamo dire? Lotito, maestro di citazioni non solo in latinorum, sa benissimo chi ha detto 'È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende' (non esattamente Catullo). In altre parole, è difficile che ci siano complotti arbitrali contro il club di quello che è l'uomo immagine della Nazionale. Twitter @StefanoOlivari

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