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Redazione

05.09.2014 ( Aggiornata il 05.09.2014 10:27 )

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La netta vittoria sull'Olanda terza a Brasile 2014, alla prima uscita della gestione Conte,  conferma che la Nazionale è espressione di se stessa e non del paese che rappresenta. A meno di non sostenere che al Mondiale mancasse Zaza o di cancellare due mesi di autoflagellazione e dibattiti sulla crisi del calcio italiano... Un'amichevole, oltretutto con in panchina due commissari tecnici all'esordio (il secondo per Hiddink, che già portò la squadra arancione a Francia '98 prima di fare grandi cose anche con Corea del Sud e Australia), è la situazione meno adatta per tirare somme su un percorso che andrà valutato fra due anni, ma non è che giornali e siti web debbano chiudere fino al 2016 solo per fare i sapientoni del dopo. Quindi allo stato attuale dell'Italia di Conte si possono/devono dire alcune cose al netto delle riserve etiche che abbiamo e avremo su Conte e soprattutto su chi lo ha messo in quel posto, da Tavecchio a Lotito (ancora non crediamo che Lotito sia il kingmaker del calcio italiano, dobbiamo riscriverlo). La prima: in questa prima fase Conte punta non tanto su quelli che ritiene i migliori ma su gente di cui si fida. Scontato parlare di blocco Juve, a cui del resto si affidava anche Prandelli, ma più corretto parlare di gente di fiducia di Conte, da Immobile a Ranocchia. Seconda indicazione importante: l'Italia del tiqui-taca o comunque del possesso palla, quella prandelliana in cui ogni centrocampista poteva diventare regista, è sicuramente morta. E per Verratti, anche se vorremmo sbagliarci, tira una brutta aria (bruttissima quando rientrerà Pirlo). Terzo aspetto, psicologico: c'è un'aria da 'noi contro tutti' che anche il più distratto dei frequentatori del ritiro azzurro ha percepito. È una delle peculiarità di Conte e un ulteriore smarcarsi dalla gestione Prandelli: più Mourinho che Guardiola, insomma, volendo citare modelli alti. Un atteggiamento molto da club e poco adatto a quella che dovrebbe essere la squadra di tutti, ma se Conte sa allenare soltanto in questo modo fa bene a tenerlo visto che alla fine l'eroe o il colpevole sarà lui mentre chi lo ha scelto continuerà in ogni caso a fare danni al calcio italiano.

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