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Redazione

11.06.2014 ( Aggiornata il 11.06.2014 10:09 )

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Se non ti sposi ti tirano le pietre, se ti sposi ti tirano le pietre. Parafrasando l'immortale Antoine, si può dire che qualsiasi cosa faccia Mario Balotelli non va bene. Dopo l'annuncio via Twitter del suo matrimonio con la fidanzata Fanny, anche se il borsino del loro rapporto è più variabile dei diritti d'opzione MPS, alla luce del sole tutto l'ambiente azzurro si è complimentato con l'attaccante del Milan (ancora per poco, se segna un paio di gol al Costa Rica), con tanto di applausi dei compagni, mentre nella realtà dal resort azzurro di Mangaratiba rimbalza tutt'altro tramite i soliti canali dei giocatori che disprezzano i giornalisti: procuratori, amici factotum, ex compagni caduti in disgrazia, sponsor, parenti con velleità nel mondo della comunicazione (perdonateci, le notizie le prendiamo anche così: in alternativa si può copiare dal Televideo o dai comunicati stampa e avere una vita più tranquilla). In altre parole nemmeno il mitico matrimonio per mettere la testa a posto, dogma degli addetti ai lavori dai tempi di Levratto e Cevenini, sembra sia servito a far accettare Mario dal gruppo. I senatori, alcuni dei quali con una vita privata al cui confronto quella di Balotelli è da monaco benedettino, in privato l'hanno presa come una balotellata tipo gli asciugamani bruciati e le Lamborghini sfasciate. I meno senatori osservano e tirano la volta a Immobile, splendente anche contro il Fluminense, come se lui e Balotelli fossero tatticamente incompatibili (e non lo sono). Prandelli, che lontano dai microfoni ritiene il Balotelli di adesso un giocatore normale, cerca ancora di capire quale scelta gli procurerà meno grane mediatiche. E quindi? A Euro 2012 Balotelli giocò la partita della vita, la semifinale contro la Germania, poche ore dopo aver appreso di una gravidanza non certo auspicata: il carattere non gli manca, la classe nemmeno. Ma il suo ritenersi diverso dalla massa, anche perché lo è, non gli permetterà mai di integrarsi veramente in alcun gruppo e in alcuna logica da branco. Why always me? La risposta alla domanda dei tempi del City c'è. Ed è quella sbagliata.

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