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Europa League, la finale dei virtuosi

Redazione

15.05.2014 ( Aggiornata il 15.05.2014 12:06 )

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Poteva esserci la Juventus a Torino per la finale di Europa League. Il nostro calcio invece ha perso l’ennesima occasione, ed ecco quindi il derby della penisola iberica tra Benfica e Siviglia. Un match apertissimo che raccontiamo in dieci punti. EuroSpagna. Nella stagione 1961/62 la Spagna sfiorò una clamorosa tripletta europea: Coppa Uefa al Valencia, Coppa delle Coppe all’Atletico Madrid, ma in Coppa Campioni il Benfica di Eusebio rovinò la festa battendo 5-3 il Real Madrid. Lo stesso Benfica che oggi può negare alla Spagna, già certa di incamerare la Champions League, il dominio totale in Europa. Maledizione. Nel 1962 il tecnico ungherese Bela Guttmann, in rotta con la dirigenza del Benfica per il mancatao riconoscimento di un extra dopo due finali consecutive di Coppa Campioni (entrambe vinte), lasciò il club con queste parole: “Senza di me, il Benfica non vincerà più una finale europea”. Detto e fatto. Finali. Otto quelle perse consecutivamente dal Benfica: Intercontinentale ‘62 (contro il Santos); Coppa Campioni ’63 (Milan), ’65 (Inter) e ’68 (Manchester United); Coppa Uefa ’82 (Anderlecht); Coppa Campioni ’88 (Psv Eindhoven) e ’90 (Milan); Europa League 2013 (Chelsea). Punteggio pieno invece per il Siviglia: due finali (Uefa ’06 e ’07), altrettante vittorie. Shakira. Compaesana di Carlos Bacca, il bomber di coppa del Siviglia assieme a Gameiro. Ma differenza della pop-star, Bacca è cresciuto nella Baranquilla meno turistica, tra droga e miseria. A 18 anni aveva abbandonato il calcio per dare una mano alla famiglia lavorando in un negozio. Poi ha ripreso part-time, giocando solo nei week-end. Tra meno di un mese volerà in Brasile ai Mondiali. Lima. Il giustiziere della Juve a Lisbona è partito titolare in Europa solo in due occasioni, ma nonostante l’impiego a singhiozzo è lui il top scorer del Benfica, con una media di un gol ogni 70 minuti. Non ha però un buon rapporto con le finali di Europa League, sconfitto nel 2011 con il Braga e nel 2013 con il Benfica. Jesus. Dopo il triplete al contrario della passata stagione (campionato, coppa e Europa League persi in tre settimane), il tecnico dei lusitani si sta rifacendo con gli interessi: campionato e coppa di lega già messi in bacheca, gli mancano Europa League e coppa di Portogallo per un poker da urlo. Recupero. Un gol di Mbia al 94’ ha regalato al Siviglia la finale. I minuti di recupero sono sempre stati amici del club spagnolo nelle due edizioni vinte in precedenza: nel 2006 una rete del compianto Puerta eliminò lo Schalke 04 ai quarti, mentre l’anno dopo toccò addirittura al portiere Palop decidere agli sgoccioli la doppia sfida contro la Shakhtar Dontesk. Talenti. Rodrigo e Alberto Moreno erano entrambi in campo contro l’Italia nella finale dell’Euro-21 vinto lo scorso giugno dalla Spagna. Si ritrovano questa sera da avversari: Rodrigo è stato decisivo per il Benfica contro Tottenham e AZ, Moreno ha fornito i due assist-rimonta nell’euroderby di Siviglia vinto ai rigori sul Betis. Mercato. Benfica e Siviglia insegnano che si possono ottenere risultati anche con i bilanci in ordine. Tra il il 2010 e il 2014 i portoghesi hanno accumulato un attivo pari a 112 milioni e 400mila euro. Gli spagnoli invece nel solo 13/14 hanno incassato 91 milioni di euro dalle cessioni, con un saldo positivo di quasi 57 milioni. Tris. Dopo Juventus, Inter e Liverpool, il Siviglia potrebbe diventare il quarto club ad aver vinto il maggior numero di Coppa Uefa: tre. Fonte: Il Giornale

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